Rassegna storica del Risorgimento

GUARDIA CIVICA
anno <1950>   pagina <431>
immagine non disponibile

LA GUARDIA CIVICA
Nella terminologia pontificia delle iscrizioni monumentali, la prima volta che noi troviamo qui a Roma il termine di cittadino, è sulla collina del Pincio, in una iscrizione del 23 anno di principato di Papa Pio VII. Prima d'allora le espres-stoni più usuate nel latino aulico di quelle lapidi erano piuttosto quelle di decoro e di ornato dell'urne, ma ecco che in quella lapide, dietro il decoro della citta spunta lo svago dei cittadini : urbis decori et civium obleclamenta.
Naturalmente a Roma ville, e anche ville lussuose, non erano mancate mai, ma erano ville private. Il Pincio è il primo giardino pubblico l'aveva regalato Napoleone I alla seconda città del suo impero e il buon Papa Pio VH aveva avuto il buon senso e il buon gusto di completarlo ed. è in quel giardino che troviamo per hi prima volta il termine di cittadino.
Notate che quel termine di cittadino era ancora venti anni prima termine di contradizione, e possibile capo d'accusa. Perfino un archeologo intemerato come l'avvocato Fea, al tempo dell'occupazione di Roma da parte dell'esercito di S. M. Siciliana, era stato arrestato perchè, fra gli altri capi d'accusa, aveva anche quello di trattarsi e cioè di chiamarsi fra amici col termine di cittadino.
Ma i tempi sono ora mutati.
Evidentemente il termine, e non solamente il termine, ma col termine anche Io stesso cittadino s'è salvato dal diluvio della rivoluzione e della reazione, e ora, sotto il grande arcobaleno della nuova Storia, esce dall'Arca per scaldarsi al tepido cole della collina del Pincio.
Così, senza parere, il cittadino ha conquistato i suoi diritti: anche quello di figurare col suo proprio nome in una lapide pontificia, o di passeggiare col proprio corpo in un giardino costruito appositamente per lui; anche quello di far parte i di militare in una guardia che da lui è intitolata: la Guardia Civica.
La Guardia Civica o Guardia Nazionale come si chiama indifferentemente nei vari periodi, non solo in Roma, ma- in tutta Italia, ha già nel nome quelle che saranno le grandi novità del secolo: il cittadino, ma diciamolo pure, nel significato del ciwyen che gli aveva dato la Rivoluzione francese, e la Nazione. E costituisce, dovunque un appello nuovo > a l'uno e all'altra per la difesa dei comuni interessi e dei comuni diritti. Non imporla che qui a Roma eia un Papa, Papa Pio VL a istituirla, la Guardia Civica.
È noto che ciò che è proprio delle grandi idee, in ogni tempo, è che esse finiscono sempre con l'imporre i propri metodi, i propri sistemi e perfino il proprio linguaggio a quelli stessi che le rifiutano, che le rinnegano, che ne sono i più dichiarati avversari.
Ora la Guardia Civica di l'io VI è un portato del tempo : essa venne istituita nel 1796, e cioè sette anni più tardi, della Guardia Nazionale a Parigi, di cui costituisce una imitazione evidente e rappresenta, nell'intenzione, una specie di contro misura, il tentativo cioè di consegnare le armi a una parte della popolazione per associarla alia difesa di un ordine costituito.
Essa è quindi qualche cosa di diverso dalla Guardia Svizzera, che è una milizia mercenaria, dalla Guardia Nobile che ha un limitalo reclutamento di ciasse, dalla Guardia Palatina die, come dice il nome, si restringe alla difesa del palazzo del Sovrano, o anche dalla Milizia dei osi detti Capotori che, a Roma, è invece la milizia di parata 100.uomini - - del Senatore in Campidoglio.