Rassegna storica del Risorgimento
1848-1849 ; TRENTO
anno
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1950
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pagina
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446
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CLERO E MAGISTRATI TRENTINI NEL 1848-49
Non crediamo sia esagerato affermare che la storia del Risorgimento trentino si possa più solidamente e diffusamente ricostruire sui dati che i solerti organi governativi austriaci raccolsero nella loro vigile attività che su quelli di fonte opposta e diversa.
Siamo tratti a questa considerazione da due saggi già pubblicati usciti nella Collana di Studi del Museo trentino del Risorgimento e precisamente da La Lotta del Trentino per l'Unità e l'Indipendenza (1850-60), a cura di A. Zieger, e per la storia successiva al perìodo risorgimentale propriamente detto, dai tre ponderosi volumi del compianto e valente storico Augusto Sandoua, UIrredentismo nelle lotte politiche e diplomatiche austriache il cui importante materiale fu desunto dagli archivi di Inn-sbruck e di Vienna.
Molto più scarso il materiale illustrativo degli attori stessi del Risorgimento trentino che andò in gran parte distrutto sotto l'assillo di perquisizioni, di procedimenti, specialmente durante la prima guerra mondiale senza contare le distruzioni da cause belliche della stessa e della seconda guerra mondiale. Si salvarono gli archivi di Stato di Trento, quello della Biblioteca Comunale e miracolosamente quello del Museo del Risorgimento, già asportato dai Tedeschi nel 1945, destinato aduna severa epurazione, ma ritrovalo intatto subito dopo la liberazione.
La comunicazione presente è desunta dagli atti del Capitanato Circolare, la massima autorità politica del Trentino e da quelli della Polizia di Trento conservati all'Archivio di Stato per gli anni che vanno dal 1849 al 1854. ')
Caduta la Repubblica Romana, caduta Venezia, ultimo baluardo delle speranze e della libertà, le autorità governative austriache, sedate le insurrezioni si accinsero subito alla stesura di un bilancio delle forze contrarie nel paese onde averle per ogni occasione, in evidenza. Le insurrezioni del 1848-49 avevano chiaramente dimostrato che l'estremo lembo delle alpi meridionali costituiva una zona che, oltre non dar? alcun affidamento, era fortemente insidiosa alla sicurezza dell'Impero Absburgico. Le aspirazioni di scuotere un governo feudale, la ridestata coscienza nazionale, i gravosi dazii e quindi il bisogno di riforme sociali si erano concretate anche nel Trentino in una partecipazione attiva propriamente rivoluzionaria di una parte della popolazione affiancante le manifestazioni e la guerra nel Lombardo Veneto, apertamente ostile, unitamente a quella corrente che tentava o aveva parvenza di tentare nella legalità il distacco graduale del paese dal Tirolo, dalla Germania ed infine dall'Austria. Aspirazioni che non si sarebbero assopite anche dopo il l'a Uimento del 1848 e del 1849 anche se talune parvenze potevano far credere alla rassegnazione o al ravvedimento degli attori e partecipanti ai moti ed alla propaganda.
*) Abbreviature: A. S. T. = Archivio di Stato Trento; P. R. = Polizia Riservato; Pres. = Presidiali del Capitanato o Reggenza Circolare Trento; Pres. R. = Presidiali del Capitanato o Reggenza Riservato; dove non si cita l'anno: sottintendi il 1849.
La numerazione degli Atti Presidiali del Capitanato o Reggenza Circolare è molto confusa: gli atti stessi sono in disordine cronologico e qualche atto porta perfino tre segnature.
Il Capitanato verso la fine del '49 assunse il nome di Reggenza Circolare che durò fino al 1855 dal qual anno riprese il nonio di Capitanato.
Vedi: FULVIO MASCELLI, L'Archivio di Stato di Trento iti Ad Aless. Luzio gli Ardavi di Stalo Italiani, Firenze, 1933, voi. II, pp* 170-184.