Rassegna storica del Risorgimento

CAMPI GIUSEPPE ; GIANNONE PIETRO
anno <1917>   pagina <803>
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Hi *
Nel settembre 1861 sì esaudivano i voti del Giannone, egli pò-teva definitivamente stabilirsi in Italia, prendendo dimora a Firenze. Il Campi lo raccomandava ad Egidio Pio,1 il figlio di Virginia Menotti; il Pio che era in Villa a S. Felice d'Emo, non ancora rimesso dal dolore di avere da poco perduta la madre, si diceva lieto col Campi di acco­gliere l'illustre esule e uomo che tanto aveva fatto per la benedetta Italia , molto più che presso di sé aveva anche Giuseppe Gazzadi.a
Il Giannone non approfittò dell'offerta cordiale e preferì collocarsi in due stanzette ammobigliate, in città, che gli consigliò Sebastiano Budini, secondo si ha da lettere ad Atto Vanii ucci.
Rientrato in patria la salute riprese a tormentarlo con ricadute frequenti. 11 Campi scriveva all'amico e questi quando gli era possibile rispondeva : erano lettere con voci di vera, salda amicizia, e di esse ri­produco questa che palesa la bontà dell'animo dei due.
LETTERA IV: Caro il mio Campi
Mi perdonerai di avere sì lungamente indugiato a rispondere all'amore­volissima tua lettera ? Io lo spero ; e tanto più perchè sono sicuro che tu stesso, per la gentilezza d'animo che ti è naturale, ti sarai affaticato di cercar scuse a tanto silenzio. Non potendo rallegrarti con buone notizie rispetto la mia salute, ho creduto bene tacermi aspettando giorni men tristi, ed ho in parte indovinato, perchè ora, malgrado la stagione veramente rea, sto meno male d'assaLNon oso dirti che passerò discretamente l'inverno, stante che sono solito a ricadere da un momento all'altro* e per conseguenza ad essere sempre smentito dal fatto ogni volta che presagisco o mi auguro qualche cosa di buono.
Intanto sii bene ed intimamente: persuaso che, io ti Scriva o no, tu sei uno de' pochissimi che amo non solamente, ma che stimo con tutte la po­tenze dell'anima Incolpabile in questo secolo rotto e malvagio per apostasie incredibili, ti ho sempre ammirato e per ingegno e per costumi, producen­doti, il più spesso che m'è stato possibile, come specchio e scorta a quelli che vengono immediatamente e verranno più lardi dopo di noi. E se fossi condannato ad invidiare qualcuno, invidierei te, non per la rettitudine del
1 Su Egidio Pio si cfr.ll mio studio: Oi modenese esule del 'SI (Cosare Uosa).. Modena, Fustigati, 1910, pp. 48. Apag.42 a proposito di Eliaa Vospucci puoi ag­giungere che sposò Egidio Pio e che mo:tì il 20 dicembre 1893;
* Giuseppe Gazzadi di Sassuolo, uno dei prigionieri del'31 a Ventraia, in se­guito alla rivoluzione modenese ; condannato nel 1837 dalla Commissione militare-stataria estense alla galera in vita; vissuto a lungo in Firenze, dove pubblicò molta parte dei suoi lavori letterari in prosa e in versi. Per maggiori notizie e per ri­mandi ofr. le mie Ricordanza di Luigi Generali in Atekmo emiliano del risorgi* mento nazionale. Modena, Ferratati, 1907, toso. I, pp. 3242.