Rassegna storica del Risorgimento

REPUBBLICA ROMANA (1849) ; SPAGNA
anno <1950>   pagina <460>
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460 Leopoldo Santi ri
H 30 marzo, infatti, nella prima seduta della conferenza di Gaeta i diplomatiti ivi riuniti ritennero che la via più breve e sicura per ridare il suo Stato al Pontefice, era un intervento armato alla pari delle quattro potenze cattoliche. A. ciascuna delle quali venne anche attribuito un proprio campo di operazioni i lilitari nello Stato Pontificio. All'Austria venne riservato l'intervento nelle Lega* troni, al Regno delle Due Sicilie nelle Marche, alla Francia ed alla Spagna in quella parte dello Stato che fu, allora, chiamato versante Mediterraneo, compren­dendosi perù esplìcitamente Roma nel settore riservato alla Spagna. )
Gli eventi si svolsero, come è noto, altrimenti, non ultima ragione, come si vedrà in seguito, l'impossibilità per la Spagna di approntare subito un vero e serio corpo di spedizione; e così questa Nazione non potè conservare quella posi­zione onorifica che, nel quadro della guerra imminente, i suoi diplomatici le avevano guadagnato.
Ora la caratteristica di tutta l'azione diplomatico-militare spagnola nella questione romana del 1849, sta proprio in questa non corrispondenza tra le idee, i propositi, le finalità affermale e perseguite da quella diplomazia e la possibilità di dare a questa azione diplomatica una qualche pratica esecuzione che è quanto dire, di sostenerla con le armi.
Su questo non avevano del resto dubbio gli informatissimi ambasciatori dì Austria e di Francia riuniti in Gaeta, di questo ad un certo momento si rese conto la Corte pontificia e Pio IX stesso, che pur al principio dei moti rivoluzionari nei suoi Stati aveva molto sperato dalla Spagna. Per giungere ad una tale conclusione negativa il papa non aveva che da riandare alla breve storia da lui stesso vissuta quando, sotto la pressione degli avvenimenti, si era deciso a lasciare Roma: gli offrì si tutto il suo appoggio in quella occasione l'ambasciatore spagnolo, assicu­randolo che c'era in arrivo a Civitavecchia una nave del suo paese che lo avrebbe condotto in salvo, ma la nave tardava a venire ed il papa dovette seguire altra .-srada: abortì così un certo progetto che sembra sia stato ventilato da Pio IX di trovar asilo nell'isola di Maiorca,2) come del resto per l'ospitalità tempestiva* mente offerta da Ferdinando II venne a cadere l'ipotesi, se mai era stata seria* mente ventilata, di trovar rifugio in Francia. 3) L'invio stesso d'una squadra navale spagnola nelle acque di Gaeta contribuì a rendere evidenti le limitate possibilità militari di quella nazione e a porre su di un piano di larghissima relatività l'offerta fatta dalla regina Isabella di mettere a disposizione del papa e la sua flotta ed un corpo di spedizione. Ricevendo l'ambasciatore d'Austria e parlando della offerta spagnola, il Pontefice, come risulta dai documenti pubbli­cati dal Moscati, *) rese è vero omaggio alle buone intenzioni di quella Corte ed
-) Vedi in A*. CAFOGRASSI, La Conferemo di Gaeta del 1849 e Antonio Rosmini. Roma, Proia, 1941, i verbali della conferenza di Gaeta.
2) Su l'argomento L. SIMIONI, La fuga di Pio IX a Gaeta nella relazione del Mini­stra di Baviera, conte Spaur in Rassegna Storica del Risorgimento, 1932; A. MONTI, Pio IX nel Risorgimento Italiano, Bari, Laterza, 1938; A. DE LIEDEKEHKE DE BEAI'FOB'E, Rapporti delle cose di Roma (1848-1849) a cura di A. M. GHISALDERTI, Roma* Vitto-nano, 1949, pp. 147-148; A. CAPOGRASBI, op. ch>, pp. 18-19.
-0 E. MICHEL, Documenti relativi al mancato viaggio in Francia di Pio IX (1848-1849), in Ras/legna Storica del Risorgimento,, luglio 1936.
*) R. MOSCATI, Austria, Napoli e gli stati conservatori italiani ( 1849-18S2), Na­poli, Miccoli, 1942, pp. 47-48.