Rassegna storica del Risorgimento

REPUBBLICA ROMANA (1849) ; SPAGNA
anno <1950>   pagina <463>
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L'intervento militare spagnolo, ecc. 463
Quando, poi, queste truppe si mossero, naturalmente dopo che Roma eru ruta presa, *) incontrarono l'ostilità delle popolazioni tanto è vero che il gene­rale Omlinot autorizzò ad esempio la Municipalità di Albano ad innalzare la bandiera francese prima che vi giungesse un suo distaccamento, per tenerne lon­tani gli Spagnoli: 2) questa avversione non dipendeva solo dalla fama di ospiti importuni che s'erano fatta, nei pochi paesi ove avevano sostato, ma anche dalla maggior tolleranza dei Francesi verso talune istituzioni repubblicane.
Si sa che arrivarono a Rieti, a Terni fino a Spoleto dove rimasero fino al rimpatrio affiancali, però, da piccoli reparti napoletani. E quando se. ne riparti­rono tra i] dicembre 1849 ed il febbraio del 1850 non lasciarono certo buon nome di sé. 3)
Fu un errore per la Spagna l'aver inviato quel corpo di spedizione in Italia? *) certo fu per la regina Isabella una grande delusione. Può darsi che quei finì dì politica interna che sperava raggiungere siano stati in parte raggiunti, gua­dagnarsi* cioè, sempre più la simpatia dei cattolici, ancora intimamente scissi dalla recente guerra civile, ma quella grande affermazione di polìtica estera che
combattimenti, l'invitò a pranzo, il che fa interpretato come manifesta prova della sincerità dei buoni rapporti... che passano fra i comandanti d'ambo gli eserciti . Giornale di Roma, anno 1849, n. 77.
1) Il movimento delle troppe spagnole da VeHetri, sede del loro quartier gene­rale, verso Rieti e poi Terni e Spoleto, si iniziò il 17 luglio, erano a Rieti il 22, a Spoleto il 23. Il quartiere generale venne posto, poi, in Terni.
Tale marcia fu possibile perchè il generale Nunziante fermò i suoi Napoletani a Città Ducale, avendo accondisceso alle sollecitazioni di Cordova che lo aveva richiesto di permettergli di fare con i suoi quelle operazioni: agli Spagnoli vennero aggregati, però, piccoli reparti napoletani, che rimasero, poi, nelle stesse guarnigioni tenute dagli Spa­gnoli su richiesta dello stesso generale Cordova; vedi lettera 6 agosto da Terni di questi al Nunziante.
Per alcuni episodi su questa marcia in ARCHIVIO jpr STATO ROMA, Miscellanea carte politiche, fase. 3597-
2) e Avendo conosciuto che gli Spagnoli a Genzano manomettevano roba e persone... Decisi di venire a Roma dal rapporto al Presidente di Roma e Co-marca, del governatore di Albano; i Francesi lo autorizzarono ad innalzare la loro bandiera come salvaguardia contro l'avanzamento degli spagnoli . A. S. R., Mise politica, fase. n. 3550.
3) H generale Cordova partì con le ultime truppe il 3 marzo da Civitavecchia pul piroscafo Colombo , le partenze si erano iniziate il 15 dicembre da Terracina.
Le truppe spagnole se ne sarebbero volentieri venute via prima dallo Stato pon­tificio, mt l'ambasciatore Martinez de la Rosa, preso per oro colato, qualche compli­mento del Papa, inviò a Madrid un dispaccio (6 ottobre J849j nel quale diceva avergli il Papa confidato di considerare come giorno di grande sciagura quello in cui sareb­bero partite le truppe spagnole essendo quelle sulle quali teneva riposta la sua maggior fiducia...* Circa il non buon ricordo lasciato da queste truppe, questo si spiega, oltre che per la loro indisciplina, anche con il fatto che questi soldati non venivano alloggiati in caserma ma si sistemavano presso singole faznifdic, di qui la facilità degli incidenti, per la repressione dei quali vedi il noto editto di Cordova, do Terni in data 2 agosto ove è detto che si nutrono da'lc popolazioni sentimenti ostili alle sue truppe e si proi­biscono anche le canzoni allarmanti; v. anche sull'argomento in ABCBIVJO STATO DI ROMA, mise, carte politiche, fase. n. 3740; 3607.
<) J. BECKER, op. cu.