Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; INGHILTERRA ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; FRANCIA
anno <1950>   pagina <465>
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FRANCIA E GRAN BRETAGNA IN SICILIA NEL 1848 HH E L'ELEZIONE DEL NUOVO SOVRANO 9H
Dopo che il 1S aprile 1848, il General Parlamento di Palermo decretò la deca­denza dal trono dì Sicilia di re Ferdinando II, e in Hocco della Dinastia borbonica, il Principe di Capua, fratello del sovrano detronizzato, che da oltre un decennio era in rotta eon la Corte napoletana a causa del suo matrimonio con una donna irlandese di prosapia non abbastanza illustre, e che nel 1840 sembra si lasciasse trascinare ad un tentativo diretto a sommuovere la Sicilia contro il proprio re e fratello,1) scriveva da Malta a Ruggiero Settimo per rammentargli come egli fosse chiamato alla Corona di Sicilia in forza della Costituzione del 1812 , lettera che probabilmente restò senza risposta, essendo il Governo siciliano contrario a pren­dere in considerazione la candidatura di un Borbone.2) Un altro invito suggestivo giungeva frattanto da Londra ai Siciliani, ed era quello di creare loro re il principe Luigi Napoleone Bonaparte, con che promettevasi loro l'appoggio efficace della spada e delle ricchezze di lui : ma il Governo di Palermo non si lasciò affatto sedurre da promesse tanto allettatici.3) Allo stesso modo, non trovò credito l'altra candidatura di un tale, venuto appositamente a Palermo, che si spacciava quale discendente legittimò dei Marchesi di Mantova di Casa Gonzaga, e che poi, al dire del marchese FardcIIa di Torrearsa, andò a compiere la sua carriera (d'impo­store) a Parigi.4) E sebbene qua e là si parlasse di essi, nemmeno furono presi in scria considerazione i nomi del Principe di Canino e del Duca di Lenchtenberg, quello di un ramo dei Bonaparte, questo del ceppo dei Beauharnais.5) S'avverta, che fin dai primi giorni di aprile, Lord Minto poteva informare il Governo di Londra, che alcuni de' maggiori uomini pervenuti al potere in seguito alla rivolu­zione del 12 gennaio, pensavano di chiamare a cingere la Corona di Sicilia, dopo scacciato dal trono il Borbone e la sua prosapia, un Principe di Casa Savoia. 6) Il Governo britannico, che mai, in nessun momento, durante questa grave crisi di tanto lunga durata, cercò di guadagnare nell'Isola una posizione privilegiata o di
l. ARCUNO, Vita di esilio di Carlo di Borbone Principe di Capua (Estratto da Samnium, anno V n. 3 e anno VI n. 1), p. 8 sgg.
2) V. FARDELLA DI TORREARSA, Ricordi su la Rivoluzione Siciliana degli anni 1848 e 1849, Palermo, 1887, p. 285.
3) G. LA FARINA, Istoria documentata della Rivoluzione Siciliana e delle sue relazioni cof Governi italiani e stranieri (1848'1849), Capolago, 1850-51, voi. I, p. 236.
*) FARDELLA ni TORREARSA, op. cit., p. 303.
5) P. LANZA DI SCORDIA, Dèi mancati accomodamenti tra la Sicilia e Ferdi-nando II. Memorie inedite sulla Rivoluzione del 1848-1849, riordinate e pubblicate da G. Pipitone-Federico, in Memorie della Rivoluzione Siciliana deiranno 1848 pubblicate nel Cinquantesimo anniversario del "XII gennaio di esso anno, Palermo, 3398, voi. II. p. 140; Carrespondence. respccting the affairs o'f'Pfaples and Sicity, 1848-184 - Prosented io borii Uouses of Parliament by Command of Hcr Majesty Mai 4, 1849, London, Printcd by Harrison and SOIL pp. 347*8.
6) Correspondericc eco. cit., p. 286. (Questo dispaccio di Lord Minto è qui pubblicalo con la data del 4 marzo, ma deve fruttarsi di un errore di scritturazione n di stampa: 11 dispaccio 6 certamente dell'aprili*, quasi, certamente del 4 aprile. Anche in un successivo dispaccio di Lord Minto al Palm era ton, del 6 aprile, si accenna alla probabilità che i Siciliani si rivolgano a un Principe della Casa di Savoia. Ibidem, p. 291).