Rassegna storica del Risorgimento
CAMPI GIUSEPPE ; GIANNONE PIETRO
anno
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1917
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pagina
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804
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804
G. Canevmzi
cuore, che In questo credo rassomigliarti, ma perchè puoi sempre dar prove di quel valore che t'è venuto in sorte dal cielo, e che tu hai di tanto accresciuto con la tua solerzia e le nobili discipline. E ti scrivo questo, perchè lo sono ormai ridotto a non poter più darmi ad alcuna occupazione, se pure voglio meno patire, ed a vivere, per dir così, come una pianta. È una grande sventura per me, il quale esisteva più per l'intelletto che per altro; eppure non è la maggiore. Ti sono due altre cose che la mia poca filosofia non basta a farmi tollerare con la debita pazienza, e delle quali è superfluo affatto il farti parola, perchè non ammetton rimedio.
Ho detto al Vannucci, appena ricevei la tua lettera, quello che hai Intenzione di chiedergli, ed egli non solamente accetta l'incarico, ma ne è lietissimo, certo, com'è, che sarà accolto volonterosamente e con animo grato. Io poi, ti conforto, per quanto so e posso, a dare l'ultima mano al tuo bel lavoro, dacché sento che sarà cosa veramente degna di te e del Grandissimo, per cui hai sostenuto e sostieni tanta fatica.1 Cosi Dio ti conceda gli anni che ti abbisognano, e morti più ancora, com'è vero ch'essi concorreranno ad onorare sempre più la nostra carissima patria 1 E prevenendo la coscienza dei posteri, io te ne ringrazio sin da ora.
Gradisci i saluti di Madama riconoscentissima della memoria e della buona opinione che hai del fatto suo. Noi parliamo più spesso che non puoi credere di te ; ed io, se la via ferrata (questa nuova tela di Penelope) fosse finita, profittando di qualche giorno di tregua, volerei costi per rivedere una volta ancora il mio caro nido e per abbracciarti.
Addio, valoroso e dolcissimo amico. Se non è troppo ingiusta pretensione la mia, non prendere esempio da me, te ne prego, e scrivimi, sarò più esatto a risponderti, comunque io mi stia : godrò così della prima soddisfazione fra le non molte che mi rimangono.
Firenze, 16 novembre 1864. il tuo
P. GIAHKOSB.
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Di un anno dopo è l'ultima con la quale il Giannone fa parola di un componimento inviato all'amica e da questo ìeaiiì-iniocon alcune osservazioni sulle quali il Giannone commenta. Dal medesimo si fa allusione ad un'elegia compósta dal Campi per la morte di giovane signora.
I poveri versi cui si riferisce lo scrivente erano i sciolti, inediti, fejhe egli intitolava II Secolo, scritti a Parigi nel '33 colla visione sempre presentò della rivoluzione modenese del 3 febbraio 1831, soffocata col martirio di Ciro Menotti.9
1 U Campi lavorava por la sua nota edizione della Divina Commedia. (Ofr. :. OANEVAZZI, op. oifc),
3 Egidio Fio avendo in animo di pubblicare in memoria della madre una rac* colta di versi si era rivolto al Campi, che aveva perciò scritto al Giannone per .Averlo collaboratore nel commemorare la Menotti. Il Giannone, rinvenuti fra vecchie sarte i sciòlti, di cui sopra, li aveva inviati all'amico, perchè li giudicasse e dicesse