Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; INGHILTERRA ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; FRANCIA
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1950
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470 Cesare Spellanzon
da molti si guardasse con diffidenza e gelosia al rapido accrescimento del Regno di Sardegna, nel quale anche in Sicilia non si era ormai lontani dal vedere una minaccia diretta contro l'indipendenza delle altre parti d'Italia : e questa preoccupazione era in quel momento cosi accentuata e sentita, che se non fosse stata sempre viva e prevalente l'avversione per il Borbone e- per l'invadenza napoletana, non si sarebbe stali alieni a Palermo dal suggerire la formazione di una Lega dell'Italia meridionale, onde controbilanciare in qualche modo la inevitabile preponderanza dell'Italia del Nord nel seno della auspicata Confederazione degli Stati italiani. *) Fu in quest'ora, che Lord Napier, tanto stava a cuore al Governo di Londra la soluzione della questione siciliana, mandava a Palermo un addetto alla Legazione britannica di Napoli, il signor George Fugasi, con l'incarico di vedere, di sentire, e di riferire; e questo inviato straordinario non tardava a scriverne diffusamente allo stesso Lord Napier, dicendogli come la nomina del nuovo Re di Sicilia non fosse imminènte, volendo il Parlamento anzitutto portare a compimento la discussione- dello Statuto costituzionale, e ciò quantunque tutti, nell'Isola, fossero desiderosi che la scelta si facesse al più presto ; e che, quanto alla persona da eleggere, i pareri erano ancora divisi, pensando gli uni che il Principe toscano sarebbe troppo debole sovrano por opporre una qualche efficace resistenza al Re di Napoli, mentre il Principe sabaudo avrebbe portato alla Sicilia la garanzia della potente assistenza del Re di Sardegna; ma, soggiungeva il Fagan, su di un altro punto erano invece tutti d'accordo i Siciliani, e cioè che se l'Inghilterra avesse consentito a indicare quel Principe che essa era più incline a riconoscere quale Re dell'Isola, qualunque opposizione sarebbe immediatamente caduta, ed essi lo avrebbero eletto senz'altro, anche se non fosse appartenuto ad una famiglia italiana , essendo tatti persuasi, ch'era impossibile prendere una qualunque decisione senza avere in precedenza conosciuto il pensiero del Governo della grande Potenza marittima, nella quale vedevano pur sempre la migliore garanzia della esistenza politica indipendente della Sicilia. Una sola eccezione faceva il Fagan, circa la prevista acquiescenza dei Siciliani ad un eventuale suggerimento del Governo inglese, escludeva cioè che il General Parlamento potesse mai consentire alla elezione di un figlio di Ferdinando II di Napoli.2) Fu a questo punto (erano i primi giorni dei giugno) che Lord Napier sollecitò il Goodwill a comunicare, senza ulteriore ritardo, a Ruggiero Settimo e a Mariano Stabile, ciò che Lord Pahnerston aveva scritto VB maggio a Sir Ralph Abercromby: ma il rappresentante inglese presso la Corte napoletana, non ignorando quale fosse il vero pensiero del Foreign Office, s'affrettava a illustrare il senso riposto di quel dispaccio del Ministro degli affari esteri, affermava che il Governo di Sua Maestà la Regina, non essendo riuscito, con la sua mediazione, a conservare l'unità del Regno delle due Sicilie, e nemmeno ad assicurare la sicnla Corona sul capo di uno dei figli minori del Borbone napoletano, era ormai venuto nella determinazione di favorire il benessere della Sicilia mediante la creazione di un trono basato sull'affetto dell'intero popolo siciliano: avvertiva però esplicitamente, cita il Governo britannico, facendo, in quel dispaccio doll'8 maggio, aliu-.Ì'ÌÌM: particolare al Duca di Genova, era certamente lontano dal desiderare che la scelta del General Parlamento cadesse esclusivamente su questo Principe, giacché esso Governo, non aveva di mira i'eioltaftione o l'ingrandimento
*) CorrsMpondence clu, pp. 304, 333, 335, 339-40. 2) Corrapondùnce cit., pp. 336*7.