Rassegna storica del Risorgimento
1848-1849 ; DALMAZIA ; VENEZIA-GIULIA
anno
<
1950
>
pagina
<
482
>
482
Fabio Suadi
Mi sembra non inutile qualche maggiore indicazione su alcuni lavori. Lo studio dì Attilio Gentile, La preparazione spirituale del 1848, esprime l'anima di un movimento che fu profondamente sentito e che allora esplose. Con breve tratto di penna son fatti passare dinanzi a noi i nostri migliori concittadini di nascita o di elezione e con animo non mutato da allora, che per noi non son mutati i tempi, leggiamo la preghiera nazionale e i due sonetti all'Istria di Michele Fachinctti.
Il pericolo germanico per Trieste è chiaramente illustrato da Camillo De Franceschi ne // movimento nazionale a Trieste nel 1848 e la Società dei Triestini. L'Austria non esercitava a Trieste una diretta opera snazionalizzatrice, contenta del dominio politico. Il pericolo veniva invece dalla colonia germanica, nazionalista spinta, che in tutti i modi cercava di mutare l'aspetto nazionale della città. Manovra fortunatamente fallita! Molto interessanti le note e la pubblicazione di tre' documenti poco conosciuti: un manifesto anonimo alla rappresentanza provvisoria del Municipio di Trieste dell'aprile '48; la petizione della rappresentanza comunale di Pola del 9 agosto 1848 al Ministro austriaco degli Interni contro lo stato d'assedio e la censura epistolare; cenni di operazioni che si erano proposti di eseguire sopra Trieste come di altre che potrebbero essere eseguite del contrammiraglio Bua, in data 3 gennaio 1849.
Note dell'epoca leggiamo nello studio di Lina Gasparini, Spigolature del primo *48 triestino: la disfida di Barletta. Assistiamo alla rappresentazione dell'opera la sera del 17 marzo 1848. Prospero Colonna entra in scena con un grande tricolore e tutto 0 coro sventola bandiere bianche, rosse e verdi. Grandissimi applausi, entusiastici evviva. E pensare che dirigeva l'autore, il maestro austriaco Liekl, e prima donna era Luigia Ponti, la figlia del conte Bolza.
Di particolare importanza sono i Documenti ed appunti sul *48 triestino di Giuseppe Stefani. Le pubbliche dichiarazioni delle autorità austriache e gli articoli della stampa leccapiattina ci tenevano a rappresentare tutta Trieste devotissima al suo imperiai signore e questa tradizione, accolta da storici superficiali costituiva una macchia nella nostra storia, ma i documenti portati alla luce dallo Stefani ci dimostrano inequivocabilmente che l'aspirazione nazionale nel '48 a Trieste non fu sentita da pochi cittadini, ma dalla grande maggioranza. I documenti escono dagli archivi di Stato di Trieste, Venezia e Vienna. Sono relazioni e comunicazioni riservate di governatori, comandanti militari, direttori di polizia, ministri, ed anche passi del diario di un ufficiale austriaco. Fonti dunque interamente austriache, perciò tutt'altro che propense a dimostrare quello che veramente dimostrano. Sono infine riportati passi dai giornali di allora di tutte le tendenze. Conclude lo studio l'elenco dei compromessi politici. Cito solo qualche documento che mi sembra più importante. Chi ne avrà interesse, potrà leggerli tutti nell'opera che invieremo in omaggio ai Comitati dell'Istituto.
4 gennaio 1848. - Il reggente della polizia di Trieste al suo Ministro a Vienna: Nella popolazione locale questi consolanti sentimenti [di fedeltà all'Austria] appaiono così prevalenti ed universali, che le simpatie qua e là affioranti di giovani sconsiderati per istituzioni politiche d'altra natura non meritano considerazione.
Sì cerca di minimizzare, finche si può; e pur andremo notando un costante crescendo.
12 febbraio 1848. - Lo stesso mittente alla stessa destinazione: Le notizie che osano a mano vanno giungendo dall'Italia e specialmente da Napoli incominciano anche qui a riscaldare le te!e di giovani sconsiderati e danno adito a frequenti discussioni. Quantunque vere e proprie tendenze nazionali italiane qui non trovino eco, si nota in questi incontri una accentuata tendenza liberale.