Rassegna storica del Risorgimento

TAZZOLI ENRICO ; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1950>   pagina <488>
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GIUSEPPE MAZZINI I MtìKf ENRICO TAZZOLI
Scriveva don Enrico Tazzoli nella prolusione del suo Corso sulla storia d'Italia:
i2Vo siamo all'alba di un'epoca: e commossi all'alito della vita novella ritempriamoci con la virtù rigeneriamoci con Cantore, facciamoci grandi e potenti con la religione della Patria operando quel tutto che muove, produce e crea. Noi siamo affratellati da Dio nella gloria, nel dolore, nella speranza, nelle tenderne, nella lingua, nell'alito che ci viene dal cielo, nella aspirazione che si innalza da una terra circondata dalValpe e dal mare. Proce­diamo con il genia per intuizione, sotto gli impulsi rapidi, concitati, impreveduti di una vita collettiva concentrata ad azione...
E più innanzi:
La causa dei Popoli è come la causa delle Religioni: 'non trionfa'che-per virtù dei Suoi Martin...
E la prolusione finisce:
Ad un popola in questi momenti supremi fazione è il simbolo di redenzione, la tituban­za è Vinersia di morte. Lo sconforto non si insignorisca nel nostro animo, ma riconvertia­molo, operosi in fremito di minaccia conservando suprema fra tutte le virtù la costanza...
In queste frasi di don Enrico Tazzoli vi è tutta l'anima mazziniana.
Ora se noi esaminiamo, in rapidissima sintesi, l'apostolato del Mazzini e del Tazzoli riscontriamo in essi numerose corrispondenze spirituali ed intellettive, che, nelle loro stesse differenzi azioni, meglio determinano la natura di quelle due grandi anime. Ed è solo oggi che noi possiamo fare questi raffronti dato il risveglio degli studi mazzi­niani e, soprattutto, grazie ai documenti familiari sin'ora inediti relativi al Tazzoli che ci permettono di studiare e conoscere il Capo spirituale dei Martiri di Belfiore non sol­tanto come cospiratore ma, bensì, come filosofo, storico, sociologo ed educatore insigne finora sconosciuto ai più sotto queste sue doti intellettive.
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Nei grandi rivolgimenti della storia, come ben disse ultimamente il sen. Ivanoe Bonomi all'inaugurazione del monumento a Mazzini in Roma non sono soltanto i fatti quelli che contano, è la loro preparazione spirituale quella che li deter­mina e li rende possibili. La rivoluzione francese non s'intende senza l'opera degli Enciclopedisti, la rivoluzione italiana non si concepisce, afferma giustamente il sen. Bonomi, senza Mazzini e, noi aggiungeremo, senza coloro che ne ban­dirono gli stessi principi consacrandoli col martirio: primo fra essi don En­rico Tazzoli quasi coetaneo al Mazzini e la cui attività eccezionale e poliedrica venne troncata dal capestro a soli 39 anni nel suo più promettente rigoglio. Se, invero, una preparazione spirituale ed intellettiva fu degna del grande ideale mazziniano essa fa quella compinta da Don Enrico Tazzoli, preparazione che trovava le sue basi nella grande coltura sua, nel suo profondo sentimento cristiano e sociale; nella completa sua dedizione alla creazione di una Patria ifntura libera e grande; nella sua squisita sensibilfta. don Enrico Tazzoli, professore per 16 anni di filosofia e di storia universale al seminario vescovile di Mantova, aveva nel campo detta pedagogia, delia filosofia e della storio, idee ardite e geniali suffragate da un continuato ed intenso studio. La sua collaborazione fattiva ai Congressi degli scienziati italiani nella prima meta del sècolo XTX (Tota che fu sua); le numerosissime opere e le numerose riviste (ben 18) alle quali era associato, la sua collaborazione con