Rassegna storica del Risorgimento

TAZZOLI ENRICO ; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1950>   pagina <490>
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Tullio Vrangia Tozzoli
fondatore di essi, l'abate don Ferrante Aporti; ed a poche ore dal patibolo racco­manderà caldamente a don Martini che metà del provento dei suoi Discorsi morali, scritti in p rigoni a, vadano a beneficio di quella provvida istituzione.
Nel campo essenzialmente educativo ancora quante appaiono corrispondenze tra l'Apostolo genovese ed il prete sociologo mantovano! Silvio Pellico aveva scritto nel 1834 (Tazzoli aveva allora 22 anni) Dei Doveri degli uomini: Giuseppe Mazzini scriverà poco più tardi Dei Doveri dell'uomo opera che ha una struttura generale e molte idee consimili a quelle esposte dal Pellico anche in riguardo alla religione ed all'amore della Patria. La questione sociale essenziale per il Mazzini, è dal Pellico risolta con la filantropia cristiana della quale sono permeati il pensiero e l'azione del Tazzoli che, anche come cospiratore, afferma nel nome di Cristo ogni sacrificio per la Patria non deve risolversi in azioni violente. Ma in quegli stessi Doveri del Mazzini quali corrispondenze troviamo col Tazzoli! Scriveva Mazzini in quell'opera sua: la vita è sacra nel giusto concetto della libertà; il la­voro è precipuo dovere dell'uomo necessario all'elevazione dello spirito, elemento primo per vivere degnamente. Tazzoli, a sua volta, ripigliando i concetti del Verri e del Bec­caria sosterrà gli stessi principi del Mazzini nelle sue Annotazioni alla Storia Univer­sale di Cesare Cantù pronunciandosi nettamente contro la pena di morte e i troppi giorni festivi fomentanti l'ozio coi conseguenti vizi. L'intero capitolo nono dei Doveri dell'uomo del Mazzini è dedicato all'educazione. L'organizzazione della scuola elementare gratuita di Londra (1841-47) del Mazzini con la pubblicazione di un apposito settimanale educativo II Pellegrino (sostituito poi dalPEducafore), rappre­senta un tentativo di attiva pedagogia nel quale, in verità, il Tazzoli si mostra assai più ferrato giacche egli conosceva e possedeva le opere ed era in corrispondenza con i più notevoli esponenti del movimento pedagogico italiano del suo tempo quali Thouar, Lambiuschini, Capponi, Tommaseo, Mayer, Gene, Dall'Ongaro, Ravizza, Cantù, Pel­lico. La missione educativa del Tazzoli fu incessante dal pergamo dalla cattedra nella vita familiare e pubblica. Le lettere, ad esempio, al fratello Sordello, alla sorella Eloisa, alla cugina e pupilla Marianna Arrivabene in rispetto ai doveri ed ai diritti matrimo­niali presentano norme di pedagogia geniali ed ardite quali non furono ancora realiz­zate nella pedagogia più moderna.
Come seguendo le idee e l'esempio mazziniani aveva dato l'opera sua aiutatrice per gli operai, i vecchi, gli infermi, i bimbi così Tazzoli si rivolge ora ai contadini, la popolazione predominante nelle campagne che ha contatti continui coi parroci allora quasi unica loro guida spirituale ed intellettuale. Il Tazzoli dopo essersi preparato teo­ricamente e tecnicamente con pubblicazioni e trattati agricoli, presenta al IV Con­gresso degli scienziati italiani a Lucca (nel 1843) la sua comunicazione: dell importanza d'istituire scuole agrarie nei Seminari ecclesiastici. Questo insegnamento avrebbe permesso di avere ecclesiastici in cura d'anime rurali atti ad aiutare efficacemente i contadini e essere competenti nella risoluzione dei vari problemi agrari. La comunica­zione del Tazzoli diede lo spanto, un anno dopo, alle Notizie statistiche suUa Valtellina di Francesco Visconti Venosta e, nel '48, ulV Associazione. Agraria ValteUinese del Conte Luigi Torelli, mentre, nello stesso anno, Carlo Cattaneo nella sua Riforma generale degli studi in Lombardia Introdurrà, come proponeva il Tazzoli, l'insegnamento dell'a­graria noi seminari lombardi. Anche il suo maestro Mazzini si era occupato delle que­stioni agrarie e delle classi agricole. Tralascio di parlare della propaganda sua in merito