Rassegna storica del Risorgimento
TAZZOLI ENRICO ; MAZZINI GIUSEPPE
anno
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1950
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pagina
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491
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Giuseppe Mazzini e Don Enrico Tozzoli 491
intensa e fattiva solo accennerò come Mazzini investito dei supremi poteri quale Triumviro in Roma nel Marzo 1849 provvede a dividere una gran parte della vasta possidenza rustica demaniale della Repubblica romana in porzioni enfiteutiche fra le famiglie dei più poveri coltivatori modificando la condizione della proprietà rustica nel possesso ed elevando, cosi, i contadini ad una migliore condizione sociale. Costituirà pure, Mazzini Triumviro, il podere modello sancendo l'abolizione dei residui feudali.
E nel suo Libro del Popolo presentato in Milano nel 1845 al V Congresso degli scienziati italiani che don Enrico Tazzoli esporrà tutto un programma a favore delle classi popolari con riforme e proposte che troveranno larga eco nei contemporanei cultori delle questioni sociali delle quali è permeata (non cesseremo di ricordarlo) tutta l'opera mazziniana e nelle quali maggiormente rilevansi le concordanze del patriota e martire mantovano col grande Apostolo genovese. Don Enrico Tazzoli in dettò libro dopo aver trattato in forma facile e piana delle nozioni più necessarie al popolo di religione e morale, igiene, industria e commercio, storia e scienze naturali, citando il popolarissimo periodico del Gene: Le letture di famiglia passa, in esame, esaltandoli, i compiti della donna e la santità della vita familiare, richiamando le idee, in merito, del noto filantropo e sociologo Enrico Mayer che aveva conosciuto il Mazzini nel 1833 a Marsiglia unito a lui nelle idee patriottiche e nella concezione morale dell'importanza della donna nella famiglia ..riflesso, quasi, della Provvidenza amorevole che veglia sulla Umanità* Apologhi, racconti ed acconce novelle devono illustrare la parte istruttiva ed educativa del libro. Tazzoli con Francesco DalTOngaro patrocina, ma assai pia di lui e più largamente* l'adozione e lo sviluppo dei canti popolari e della musica rivolti a nobili scopi. Giacché egli sentiva profondamente e conosceva la musica. Si legga ad esempio, la lettera sua ai parenti sui programmi di musiche e canti da lui organizzati nell'autunno 1850 al Teatro Sociale di Mantova a favore dei Bresciani durante Pinnon-dazione del Mella. In queste sue proposte direi artisticomusicali a favore del popolo don Enrico si accosta vivamente al grande Apostolo genovese che vagheggiava, per il bene del popolo generi letterari nuovi ed una musica educativa nuova con preveggenze quasi wagneriane lui a cui Wagner era affatto sconosciuto ! Come è noto agli studiosi delle poliedriche attitudini sue il profondo e geniale senso direi artistico-mu-sleale del Mazzini è espresso essenzialmente nelle sue Massime di estetica e nella sua Filosofia della musica* Opera, questa, apparsa nel 1836 quando Tazzoli aveva 26 anni e Mazzini 31. Le teorie del Mazzini sul recitativo, sulla strumentazione, sulla fusione nella musica di tutte le arti, sul coro come individualità collettiva sono state infatti attuate (come dimostrò chiaramente in questi giorni Alfredo Bonaccorsi in un suo dotto teorico saggio), sono, ripeto, state attuate in Riccardo Wagner nel suo Musile-dramma che tende ad aumentare, come volevano Tazzoli e Mazzini, l'efficacia della parola innanzi agli ascoltatori popolari per mezzo di un'espressione musicale corrispondente alla parola stessa.
Mazzini nella propria madre e Tazzoli nella zia Gege ebbero donne che li adorarono Era la zia Gege lu. zia materna di don Enrico la Ni D. Teresa Arrivali cne Giacomelli che Luisa Anzoletti chiamò degna sorella di Teresa Confalanieri e die il Tozzoli, mortagli la madre adorata, considerava come sua madre adottiva. Le due donne ammiravano i due grandi patrioti per il loro inesausto apostolato patriottico e sociale, per 0 loro ingegno, per la loro coltura, per il loro onesto inflessibile carattere, prodighe, come furono entrambe per loro, di mezzi, di consigli di affettuosità grandi.