Rassegna storica del Risorgimento
1849 ; LUIGI BONAPARTE RE D'OLANDA
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1950
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501
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Luigi Bonapàrte e gli intenti della sua politica, ecc. 501
e le sue affermazioni politiche alla prima grande rivoluzione, ma alla rivoluzione del 1789, non a quella del 1793; che rinnega gli eccessi giacobini, ma non i grandi principi che costituiscono le tavole della sua legge. È nel nome di questa democrazia borghese, e sostanzialmente conservatrice, che il Bonapàrte giustifica l'intervento a Roma, come un fattore di equilibrio contro i due estremismi, di destra e di sinistra. La repubblica mazziniana di Roma, per il Bonapàrte e lo dichiara dinnanzi alla Assemblea non è che il risultato della sopraffazione di una torbida minoranza. Le informazioni raccolte dice si accordano nel dire che a Roma, salvo nn piccolo numero di persone che s'era impadronito del potere, la maggioranza della popolazione attendeva il nostro arrivo con impazienza. E questo perchè l'arrivo delle truppe francesi a Roma significava, a differenza dell'arrivo delle truppe austriache il ristabilimento dell'ordine, senza il trionfo della reazione, te Fra il nostro intervento e quello delle altre Potenze, la scelta non poteva essere dubbia . Le truppe francesi contìnua avrebbero dovuto essere accolte per quel che erano, come liberatrici: liberatrici dall'anarchia rivoluzionaria, e dal minacciante dispotismo austriaco. Gi sembrava facile far comprendere ai Romani che, premuti da ogni parte, non avevano altra speranza di salute che in noi: che se la nostra presenza aveva per risultato il ritorno di Pio IX, questo sovrano, fedele a se stesso, avrebbe ricondotto con sé la riconciliazione e la liberta; che una volta a Roma, noi avremmo garantito l'integrità del territorio, togliendo all'Austria ogni pretesto di entrare in Romagna. Noi potevamo sperare che la nostra bandiera, innalzata senza contestazione nel centro dell'Italia, avrebbe esteso la sua influenza protettrice sulla penisola intera, i cui dolori non ci possono lasciare indifferenti . (Di già il agrido di dolore di dieci anni dopo: la politica napoleonica non manca di continuità).
Intervenire, dunque, per attraversare la via all'Austria, per toglierle il pretesto di nuove occupazioni militari, per impedirle di estendere oltre la sua influenza. Anzi, intervenire per sostituire all'Austria la Francia, come centro di attrazione e di gravità della politica italiana. E ciò non solo per la presenza delle truppe francesi nel cuore della penisola, ma anche per quello che tale presenza significa. La bandiera francese a Roma non significa, come quella austriaca, la restaurazione pura e semplice della sovranità papale, bensì nn ordine illuminato, un principio di regolato progresso: una bandiera piantata a Roma, in vista dell'intera penisola, come simbolo della potenza francese, e della missione cui intende assolvere in Italia. La repubblica francese dichiara il Bonapàrte nella lettera al colonnello Ney, il suo uomo di fiducia fra le troppe d'occupazione non ha inviato un esercito a Roma per soffocarvi la libertà .italiana* bensì, al contrario, per darle una regola, preservandola contro i suoi stessi eccessi, e per darle una base solida, rimettendo sul trono pontificio il Principe che, primo, si era posto arditamente alla testa delle riforme . Restaurazione, quindi, del Papa riformatore, non del Papa reazionario, quale l'avrebbe restaurato l'Austria. Amnistia generale, secolarizzazione dell'amministrazione, codice Napoleone, governo liberale: ecco i ponti ohe Luigi Bonapàrte fissa esplicitamente come direttive del suo programma romano.
Giustificazioni pott factum? Protesti per giustificare dinnanzi alla Assemblea, all'opinione pubblica, le complicazioni di una iniziativa ohe andava al di là dei termini previsti? No,o almeno non del lutto: poiché le direttive rispondono alle tradizioni, agli indirizzi ormai stabiliti della politica del regime, della repubblica di giugno, se non di quella di febbraio. E rispondono alle esigenze, al pensiero del Bonapàrte. La presenza, lo volontà del Bonapàrte costituisce nn fattore determinante, nello spedizione romana,