Rassegna storica del Risorgimento

REPUBBLICA ROMANA (1849) ; ROMAGNA
anno <1950>   pagina <531>
immagine non disponibile

LA REPUBBLICA ROMANA IN ROMAGNA
Avvicinare e collegare i fatti o piuttosto i fasti di Roma coi fatti di Romagna, durante il breve periodo della Repubblica Romana del 1849, vuol dire seguire e vedere gli eventi non tanto su due scene diverse la romana e la romagnola quanto piut­tosto su due strade parallele, l'una delle quali è veramente la grande strada della storia, mentre l'altra è quella modesta della cronaca. Strade parallele che non sono fra di loro troppo lontane, poiché molte sono le ragioni che le avvicinano oltre le semplici ragioni cronologiche: strade parallele fra le quali è troppo facile avvertire quella reciproca influenza che del resto è sempre avvertibile fra una capitale e le provincie, e che nel nostro caso acquista un particolare carattere dovuto alle particolari condizioni poli­tiche delle provincie romagnole.
Non già che la Romagna determini in un'espressione piuttosto che in altra gli avve­nimenti di Roma; anzi è piuttosto Roma che determina la cronistoria romagnola; però non si può negare che da quelle due provincie periferiche non arrivino quasi raggi di luce rifranti e quindi trasformati nella rifrazione taluni motivi atti ad influire anche nelle decisioni e nelle azioni dell'Urbe.
Premesso ciò, noi desideriamo anebe di notare come sia stato diverso ed è naturale l'interesse degli storici per l'una e per l'altra delle due vicende, giacché è noto quanto fervore di studio si manifesti intorno alla Roma repubblicana dei *49 e come essa abbia anche offerto materia di epici canti, mentre invece l'altra vicenda e cioè la cronaca romagnola non ha nemmeno avuto che io mi sappia. un narratore che hi controlli, la sviluppi, la interpreti e la vesta a modo, pur avendo avuto studiosi anche ottimi che si sono fermati al personaggio o al campanile, e al proprio archivio paesano o al proprio documentario. Si hanno così apprezzate chiarificazioni e precisazioni che dovrebbero essere estese e completate, e che poscia dovrebbero essere coordinate nel quadro regionalistico che è dopotutto il limite non solo geografico, ma anche valuta­tivo degli avvenimenti.
Ma ha veramente un valore codesta povera e non sempre edificante cronaca romagnola chevolendoci limitare al periodo strettamente repubblicano si estende nel tempo per cento giorni e si svolge in un territorio che va da Imola a Rimini e dal mare alle colline preappenniniche ?
Noi non abbiamo dubbi in proposito, e crediamo che gli studiosi debbano volgere lo sguardo anche a questi che sembrerebbero (ma non sono) gli angoli morti della grande corrente, se è vero che gli studiosi debbono ripensare e rivivere il Risorgimento italiano con l'orecchio teso a tutte le voci anche a quelle più umili, anche a quelle dei cori nascosti dietro le quinte e non soltanto agli a solo delle solite prime parti e non soltanto alle fanfare, ai canti e alle apoteosi del poi; e se è vero che essi debbono osservare nel panorama non solo le grandi luci, non soltanto i bagliori dei campi di battaglia, non soltanto le fiaccolate, ma anche le luci piccole e remote ed anche le stesse ombre che si inabissano o si allontanano non senza però aver contribuito a dare un tono ed un colore. Noi rievocando qnesta ero nache ita romagnola che va dal 9 febbraio al 19 maggio, rive­dendo per cosi dirole due legazioni di Forlì e di Ravenna in un momento cosi vivo, siamo stati quasi costretti a riflettere su quel rapporto fra Roma e Romagna che non occorre dirlo ha sempre avuto un certo significato nel corso dei secoli, non esclusa l'età di mezzo e non escluso certamente tutto il periodo che va dal dominio napoleo­nico alla proclamazione di Roma capitale.