Rassegna storica del Risorgimento

REPUBBLICA ROMANA (1849) ; ROMAGNA
anno <1950>   pagina <539>
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LIBRI E PERIODICI
FRIEDRICH MEINECKE, Senso storico e significato della storia, a cura di Maria Teresa Mandatari, con appendice di Benedetto Croce; Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1948, in 8, pp. 116. L. 450.
Liltima delle grandi opere di storia delle idee, nelle quali il Meinecke ha fondato la sua solida fama di studioso, dopo quelle sullo Stato nazionale e sulla idea della ragion di Stato, è il libro che porta il titolo L'origine dello storicismo, pubblicato nel 1936. Come complemento di quest'opera sono nati alcuni brevi saggi che vengono riuniti nella presente edizione e che, insieme con il primo di carattere per cosi dire introduttivo La storia e il pensiero, studiano l'importanza che il pensiero di Goethe, Ranke, Dxoysen, Schiller e Schleiermacher ha sulla formazione dello storicismo, come pure la posizione genetica del classicismo e del romanticismo rispetto al pensiero sto­rico del XV IH secolo.
L'A. intende cosi contribuire allo studio delle vie per cui venne conquistato il senso storico, e con l'aiuto di esso noi possiamo prender nozione dei limiti entro i quali il significato della storia deve trovarsi: di qui il titolo del volumetto.
Ora, il Meinecke è maestro in questo genere di indagini, nelle quali vale soprat­tutto quella che gli è stata riconosciuta come una delle sue doti principali, la capa­cità di ricostruire, per grandi e nette lince, le vicende fondamentali del processo storico più complicato (Chabod); e questa materia si rivela appieno nei saggi ora presentati, specie in quelli su Ranke e su Droysen e sul classicismo e romanticismo, dove la formazione dello storicismo dall'apporto delle correnti di pensiero più dispa­rate resta delineata con straordinaria ricchezza d'intuizioni e precisione d'indicazioni, anche se la valutazione specifica di certi motivi della scuola storiografica tedesca indicati dal Meinecke come rivoluzionatori (per es. la legge dell'autoaffermazione e dell'affermazione di potenza dello Stato, e la conseguente subordinazione della politica interna a quella estera) debbano ormai essere considerate come tendenze politiche conservatrici tipiche dell'idealismo piuttosto che come vere e proprie leggi storiche.
Su nn punto che in verità non è se non di dettaglio si apri tra il Croce e il Meinecke una cortese polemica dopo che era uscita a Lipsia nel 1939 l'edizione tedesca del presente lavoro, nel quale il Meinecke rispondeva alle obbiezioni mosse dal Croce alla sua Origine dello storicismo. La recensione polemica che di questi saggi il Croce pubblicò allora su La Critica, è riportata qui ih appendice. Il dissidio verte sulla definizione dello storicismo,- cosi come lo possedettero autori quali il Moser, lo Herder e il Goethe, che il Meinecke vorrebbe principio di vita, il Croce principio di scienza; sull'individualità e sostanzialità delle anime, affermata dal Meinecke, negata dal Croce che la dissolve nell'individualità degli atti e dei processi di atti; e infine sul valore da riconoscere all'irrazionale accanto al razionale valore che, forte­mente sentito dal Meinecke, fa si ch'egli accusi il Croce di razionalismo.
Una disamina esatta e approfondita di questi dissensi non può rientrare nell'as­sunto di una breve recensione; qui basterà dire che si tratta veramente di sfumature di pensiero, giacché il Meinecke e il Croce, tra i quali corre grande reciproca stima, appartengono diegual diritto alla scuola storiografica idealistica, alla quale si deve uno dei maggiori apporti alla valutazione dolio storicismo e la fondazione di una salda storia delle idee. Al di là della quale sia lecitala riserva sempre più sentiamo
l'esigenza di una storia più completa, e quindi, in sostanza, più vera.
PAOLO ANATRI