Rassegna storica del Risorgimento

REPUBBLICA ROMANA (1849) ; ROMAGNA
anno <1950>   pagina <547>
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Libri e periodici 547
LEOPOLDO MARÌHETTI, Il 1848 - Il Governo Provvisorio della Lombardia attravèrso i processi verbali delle sedute del Consiglio; Milano, Mondadori, 1948, in 8, pp. 528. L. 1.500.
E la prima pubblicatone integrale e sugli originali dei processi verbali delle se­date del Consiglio del Governo Provvisorio di Lombardia dal 23 marzo al 24 luglio 1848; i verbali successivi, fino al 1 agosto, andati distrutti nel 1943, furono in gran parte pubblicati dal Gori nel 1905; gli originali della presente edizione fanno parte dell'ar­chivio del Governo Provvisorio che fino al 1940 restò nelle mani della famiglia Casati e solo da quell'anno è passato al Museo del Risorgimento di Milano.
L'ampia introduzione del M archetti è bene informata ed esauriente, anche se vi sia
troppo accentuato il tono apologetico a favore della parte moderata.
r PAOLO ALATBI
LEOPOLDO MARCHETTI, Il secondo Ministero Costituzionale di Carlo Alberto; Milano, Denti, s. a. ma 1948, in 8, pp. 136. L. 530.
Son pubblicati qui un gruppo di documenti quasi tutti inediti che servono ad illu­strare l'attività di Gabrio Casati come Presidente del Consiglio subalpino nel 1848, tratti dall'archivio del Governo Provvisorio della Lombardia. Sono le relazioni del Casati a Carlo Alberto, le corrispondenze col Des Ambrois e col Moffa di Lisio, e qualche altro documento.
Nell'introduzione, ispirata al desiderio di combattere recenti apprezzamenti nega­tivi verso Carlo Alberto, il Marchetti tenta di distruggere la tesi dello Spellanzon circa i motivi e i modi della ritirata del re sabaudo su Milano invece che su Piacenza e quindi della consegna della capitale lombarda agli Austriaci: tesi basata sul gravissimo biglietto regio del 3 agosto al gen. Di Bricherasio col quale fin da prima della battaglia di Milano sì ordinava alla 1a divisione di ritirarsi a Pavia per essere pronta a rientrare nell'an­tico territorio degli Stati sardi insieme con il grosso dell'esercito. Ora il Marchetti, considerando la nota del Consiglio dei Ministri subalpino al re per invitarlo a porre il Ticino e il Po fra il suo esercito e quello dei nemici, sostiene che il biglietto al Di Bricherasio potrebbe anche essere stato una conseguenza della nota del Consiglio dei Ministri. H Marchetti, però, non ha considerato un particolare: la nota fu stesa dal Consiglio dei Ministri il giorno 3 agosto, e non potè quindi pervenire al re prima del giorno 4. La sua tesi, perciò, non può essere presa in considerazione.
Né direi che su questo punto, e in generale sui motivi che indussero il re a compor­tarsi in un modo piuttosto che in un altro, gettino molta lucei documenti nuovi sui quali il Marchetti fa molto affidamento; e mi par quindi che il giudizio su quegli avveni­menti debba restare quello fin ora generalmente accettato. Perchè i documenti pub­blicati dal Marchetti sono piuttosto di contorno che fondamentali, con l'unica ecce­zione, forse, della lunghissima lettera indirizzata dal Casati a Carlo Alberto nell'atto di lasciare la Presidenza del Consiglio, nella quale troviamo giudizi durissimi su tutta la condotta di guerra, sulla disorganizzazione dell'esercito piemontese e sulle responsa­bilità degli alti comandi e del partito reazionario, in essi largamente rappresentato: giudizio tanto più grave e di peso in quanto proveniente da un moderatissimo, com'era Gabrio Casati. J- J J PAOLO ALATW
La mostra storica detta repubblica romanaJ849 -, a cura di F. PONZI e V. E. GIUNTELIA:; Roma, Cuggiani, 1949, in 8". pp. 159 con 23 tavole. S. p.
È il catalogo, riccamente illustrato, della Mostra storica della Repubblica Romana del 1849. La Mostra, inaugurata il 9 febbraio del 1949, fu voluta dal Comitato Nazio­nale per le onoranze a Giuseppe Mazzini, presieduto daU'on. Bonomi e fu organizzata