Rassegna storica del Risorgimento
REPUBBLICA ROMANA (1849) ; ROMAGNA
anno
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1950
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pagina
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551
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Libri e periodici 551
italiano. Che la nave della nazioni ha proceduto mediante due ruote, e il nostro edificio è stato costrutto con due navate .
Sulle solide fondamenta di una ricchissima e significante documentazione italiana e straniera e di una compiuta ed esperta indagine bibliografica, il Valseceli! ha saputo offrirci uno dei più indovinati libri di storia usciti in questi ultimi anni in Italia. La salda preparazione, riconoscibile ad ogni paginu, s'accompagna ad una esposizione notevole per efficace eleganza. Uomini e cose, idee e problemi sono presentati al lettore ni una veste scientìficamente sicura, stilisticamente perfetta. Si guardi il ritratto di ittorio Emanuele II: Non era una mente politica, il re, un intelletto capace di concepire piani di vasto respiro, di ben meditata e costruita architettura. È piuttosto una mento semplice, elementare. Ma istinto politico, fiuto ne aveva, e così acato da arrivare più in là della mente. Un profilo camuso di Sileno, sensuale ed astuto. Una certa ostentata franchezza soldatesca, un certo umore guascone, pronto alla botta e alla bravata. Sotto alla scorza rude, una segreta, penetrante finezza d'intuito ... Non cono* sce i sottili tormenti che hanno avvelenato lo spirito di suo padre, le incertezze, le amletiche esitazioni: piglia le cose all'ingrosso, con decisioni rapide e sicure; si affida all'istinto, ch'è in lui più forte dell'intelletto. trova nell'intuito, nell'istintivo bnon senso un suo scaltro acume che sorprende e sconcerta: si che gli capita di infilar la via giusta, dove menti ben più acute si smarriscono nella complessità dei problemi (pp. 108-109). Bel ritratto, dove vedi nel disegno tracciato da mano disinvolta sapiente il dosaggio delle tinte, finissimo il gioco delle luci. E tutto il libro è ricco, come una- galleria, di ritratti delineati a quel modo, con il gusto e nel tono compiaciuto di certi diplomatici tra l'Otto e il Novecento, che sapevano, si, guardare e notare, ma anche, e come, scrivere. Si pensi a de Reiset, a- d'Ideville, a Beyens, a Paléologue, per buttar giù, a caso, qualche nome.
Ed anche quando, dal ritratto, i I Valseceli! Si faccia a interpretare, commentare e concludere, quando dall'uomo passi alla scena, quel gusto e quel tono, in coi accanto alla perizia scaltrita dello scrittore ti par di cogliere non so quale vaga nostalgia di parentela o di affinità spirituale con il genus diplomaticum, eccolo daccapo a farti pensare che anche in Italia c'è chi sa comporre un libro di storia, meditato e documentata, non per cinquanta specialisti, ma per tutto un pubblico: Certo, è pur singolare spettacolo che offre in quei giorni il Piemonte: di un uomo di governo, che in pieno regime parlamentare, con pieno rispetto delle forme costituzionali (se pure, del rispetto, ai Inaiti estremi) lancia il paese in una enigmatica avventura, che la più parte non vuole e non comprende. Si, vi è anche la parte del re. Ma lo slancio istintivo del sanguigni) Vittorio Emanuele impulso sportivo di battaglia, e un po' di panache, alla Murat ha diverso carattere, ha diversa portata del sottile, acuto, complicato processo intel-lettoale che ha condotto Cavour alle sue conclusioni (p. éùì).
Studiata la situazione europea all'indomani della seconda restaurazione, quella lei Quarantanove, e precisato il dissidio in atto tra le tre potenze conservatrici e le due occidentali, il Valsecela presenta il quadro dell'Italia, in cui assume sempre più parte di protagonista il Piemonte e, in questo, l'uomo europeo, Cavour. Quando, con la crisi d'Oriente, la politica europea si rimette in moto, lo linea dì rotta, per Cavour, è già segnata: rotta d'Occidente. Oh, tutto il Piemonte, all'annunziarsi del conflitto, guarda a Londra ed a Parigi, vede in Londra ed in Parigi non solo' il contraltare di Pietroburgo,'ma anche dì Vienna: e chi è contro l'Austria, è col Piemonte e l'Italia Vp, 462). Non calcolo prestabilito, né una sempre ed assolatamente esatta visione della realtà sono alla base del gioco ca vomitino, ma una capacità d'intendere e di afferrare. tutte le possibilità, di adattare la propria azione e di sfruttare a proprio vantaggio l'altrui, che rivela l'istinto audace del giocatore di gran classe. Vicn fatto di ricordarti quei giorni della fine di agosto e dei primi di settembre del 1860, nei quali il Cavour, dopo aver puntato tutto, sulla fede delle inesatte inforni azioni del blagueur Per sano, sulla carta di una insurrezione do far scoppiare prima dell'arrivo di Garibaldi a Napoli