Rassegna storica del Risorgimento
REPUBBLICA ROMANA (1849) ; ROMAGNA
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1950
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pagina
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553
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Libri e periodici 553
EMANUELE LIBRINO, Rosolino Pilo nel Risorgimento italiano con documenti inediti; Palermo, Scuola tip. Boccone del Povero, 1949, in 8, pp. 261. S. p.
Quello che più ai ammira in questo lavoro è la serenità e obiettività con cui è condotto. Nello stendere la biografia di un patriota, specie dall'ardimento e dall'audacia di un Rosolino Pilo, è facile scivolare nella vuota e retorica esaltazione delle virtù e delle imprese. L'A. invece, pur non nascondendo la sua simpatia per il precursore dei Mille, ne ricostruisce la vita con semplicità e sobrietà, e, all'occorrenza, non tralascia di metterne in rilievo anche le debolezze e gli errori in cui quello potè essere incorso, perchè, come avverte nella Prefazione, quel che più gli preme è studiare la personalità e il lato umano della vita dell'eroe siciliano.
Fonte precipua di cui il Librino si serve in questa ricostruzione sono le lettere e gli altri documenti già appartenenti a Rosalino Pilo, che egli ebbe occasione di esaminare per la prima volta nel 1930 presso l'Archivio di Stato di Roma, e di cui riporta in appendice (pp. 145239) solo cuna piccola parte nella speranza di potere cin un prossimo futuro pubblicare l'intera collezione.
Tali documenti permettono all'A. di portare nuova luce non solo sulla vita intima e privata del suo eroe, ma soprattutto sulle condizioni politiche, economiche e sociali dell'epoca in cui quello visse ed agì, ed ancora sui fatti ai quali prese parte. Quelli che maggiormente interessano lo storico sono appunto i capitoli nei quali, alla luce dei nuovi documenti, vengono delineate, a grandi tratti, per meglio illuminare l'azione del patriota siciliano, le ragioni storiche del nascere in Sicilia, a principio del XIX secolo, di nuovi tendenze spirituali, e del formarsi di nuove correnti politiche, degli ostacoli incontrati nell'ambiente siciliano dai primi propagatori delle idee mazziniane, dei contrasti dei partiti nel '48, dell'opera svolta dagli emigrati in vari paesi d'Europa, dei tentativi di sbarco in Sicilia, e infine dei preparativi della spedizione dei Mille . Cosi nello sfondo della biografia del Pilo vediamo delineata anche la storia delle vicende sociali e politiche non solo della Sicilia, ma anche dell'Italia e dell'Europa, a cominciare dal 1820, epoca in cui cade la nascita di quell'eroe, fino al 1860, anno in cui compì 51 suo supremo sacrificio; la storia, cioè, di quel periodo in cui una profonda trasformazione economico-sociale venne operandosi anche in Sicilia e venne maturandosi una nuova coscienza politica nelle diverse classi sociali che culmina con l'unione dell'isola con l'Italia.
Cadetto d'una delle più cospicue famiglie patrizie di Sicilia, il Pilo, con il suo deciso e fervente repubblicanesimo di origine mazziniana, segna il sorgere nell'isola d'un nuovo fermento politico che però si fa strada a fatica e quasi a stento per l'ostinato conservatorismo delle classi privilegiate. Queste, se non godono più del prestigio e dell'influenza d'una volta, per l'accentramento politico del Governo di Napoli, sono ancora quelle che oppongono la maggiore resistenza al diffondersi delle nuove idee. E Rosalino, prima che nel paese, dovette lottare contro l'ostinata avversione politica dei suoi stessi familiari, particolarmente dell'aristocratico fratello conte Ignazio e dell'ingenua sorella Annetta, monaca del Gran Cancelliere di Palermo, pei quali, nei lunghi anni dell'esilio, che sono quelli della sua più intensa attività, cospiratrice, conserva immutato l'affetto, ma dai quali non accoglie menomamente il ripetuto consiglio di abiurare alla tua fede politica da quelli ritenuta insana e contraria ad ogni buon costume. Nota a questo proposito l'A. (p. 55) la curiosa coincidenza della sorte di Rosa-lino con quella di Carlo Pisacane il quale, nato pure da famiglia patrizia e fervente mazziniano-pur egli, ebbe un avversario politico nel fratello Filippo, fedele ufficiale del Governo borbonico. Anche queste scissioni familiari sono un indice della profonda crisi che attraversava la classe aristocratica olla vigilia dell'unificazione politica italiana, e delle nuove posizioni che essa vaniva prendendo di fronte all'incalzare degli avvenimenti. Sintomatico è Io sforzo ch'essa fa in Sicilia per conservare la sua preminenza e il suo prestigio politico. La nobiltà siciliana, infatti, per abito mentale e per educazione,