Rassegna storica del Risorgimento

REPUBBLICA ROMANA (1849) ; ROMAGNA
anno <1950>   pagina <583>
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Vita deWIstituto
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REGGIO EMILIA. -- Riportiamo, consentendo pienamente, quanto nello scorso marzo ha pubblicato Reggio Democratica'.
Dal collega Renato Marmiroli, direttore della Giustìzia riceviamo la seguente lettera:
Egregio signor Direttore, poiché nella lettera della Federazione provinciale del P.R.L relativa a una possibile traslazione nella citta natale dei resti del patriota e mazziniano reggiano Giovanni Grilenzoni morto 'a Lugano, dopo olire quaranta­cinque anni di quasi ininterrotto esilio, il 5 marzo 1868 viene fatto il mio nome, mi consenta qualche precisazione a illaminazione dei lettori.
Con sua lettera del 15 gennaio scorso il sen. Aldo Spallicci mi informava che, trovandosi giorni prima a Lugana, aveva appreso dagli amici di quella colonia italiana* direttori del bell'ospedale creato dalla generosa iniziativa dei nostri immigrati, che sfcéra pensato di trasferire nel parco dell'ospedale, accanto al Parco della Rimem­branza dei Caduti nostri e del monumento commemorativo purè ai Caduti, la stele funeraria del Grilenzoni, i cui resti giacciono sepolti in un vicino cimitero, che si sta trasferendo in un'altra area più in alto della collina. Sia detto per incidenza che
come mi avvertiva il sen. Spallicci l'epigrafe che il conte Grilenzoni si dettò, si legge perchè le lettere sono bene incise nel marmo ma non perchè nessuno si sia mai presa la cura di rinfrescarle con nuovo inchiostro o vernice.
A mia domanda, il sen. Spallicci m'informava di ritenere che i nostri connazionali
pur tenendoci molto a trasportare i resti del glorioso patriota reggiano accanto al monumento ai Caduti non si opperrerebbero al trasferimento in patria delle ossa. Ma occorreva far presto perchè in quel vecchio cimitero sono rimasti ben pochi tumuli ancora.
Ne parlai quindi nella tornata del 30 gennaio u. s. della nostra Deputazione di Storia Patria; ma venne deciso che l'iniziativa di un intervento presso il Sindaco di Reggio spettasse per competenza al Comitato reggiano dell'Istituto per la Storia del Risorgimento, del quale è presidente il sen. Pietro Marani, assessore del nostro Camane.
In data 15 febbraio non vedendo presa alcuna decisione in merito scrissi al sen. Marani informandolo succintamente dei precedenti e pregandolo di convocare con la sollecitudine del caso il Comitato anzidetto, del quale io stesso faccio parte con la carica salvo errore < di consigliere sin dall'awenuta sua ricostituzione. Ma non ne ho avuto risposta, cosi come non sono stato minimamente interpellato sull'argomento.
Ed è stato un male, non solo perchè si è perduto del tempo prezioso, ma anche perchè avrei potuto fornire al sen. Marani quegli elementi necessari ad un sicuro giudizio.
Pare se le mie informazioni sono inesatte mi si corregga ch'egli si preoccupi della spesa che dovrebbe incontrare il Comune. Non mi pare motivo sufficiente poiché è mia ferma convinzione che non mancherebbe il concorso del Governo della Repubblica ove venisse richiesto. Comunque, mi -pare che la valutazione o meno di richiedere il trasferimento dei resti del Grilenzoni avrebbe dovuto esser demandato al Comitato dell'Istituto per la Storia del Risorgimento, che ne è stato ufficialmente investito dalla Deputazione di Storia Patria, e successivamente al Consiglio Comunale; ma né l'uno sé l'altro mi risulta siano stati minimamente interpellati.
Così s'è perduto del tempo prezioso, e non so se ora si arriverà in tempo, ammesso che si voglia far qualcosa.
Grazie dell'ospitalità e cordiali saluti. RENATO MAUMUIOLI
Alla lettera del collega MarmiroU non occorrono commenti: ci sembra infatti evidente che ad onorare la memoria del Grilenzoni non sia provveduto come imponevano il nome del Patri otta ed U decoro detta Città. Se non è tardi, provveda chi devo: festiamo in attesa.