Rassegna storica del Risorgimento

PILO ROSOLINO ; CORRAO GIOVANNI ; SICILIA
anno <1917>   pagina <815>
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La spedizione di Rosulino Pilo nei ricordi di Giovanni Corrao 815
lungo la riviera alcuni gruppi di uomini e donne che guardavano con ammirazione il cannoneggiamento che fcceasi nella Città di Messina ed i Signori Corrao e Pilo avvicinatisi a questa gente spet­tatrice T interrogavano a quale oggetto si cannoneggiava la città, essi rispondevano che il popolo minacciava V insurrezione ; a tale riscontro i Signori Pilo e Corrao l'invitavano a seguerli * per imbran­dire le armi contro il comun nemico, ma il popolo anelava il giorno per decidersi, quando all' invito dei Signori Corrao e Pilo si sono incoraggiali giudicando che fossero Romani sbarcati appositamente e venuti in soccorso del popolo siciliano, infatti le chiesero se erano Ro­mani: Da ciò li due generosi senza indugiar tempo si sono diretti colle armi alla mano per entrare in Città e rendersi utili al bene del paese.
Giunti che furono vicino le porte delle Città si sono accorti che venivano occupati dalla borbonica truppa e meritatamente si sono allontanati prendendo una collina al di sotto dei P. P. Cappuccini, attendendo il giorno, jjpj
La mattina delli il il Signor Corrao accostatosi ad un certo Giovanni Straruzzo3 a lui ben conosciuto, interrogavalo còsa era acca­duta in Città nella trascorsa notte; costui rispondeva, chei Regi pei* paura, aveano lanciato 50 colpi di cannone, da ciò il Signor Corrao lo incaricava portarsi in Città chiamando un suo conoscente, mercè un compenso, e rispondea volentieri senza interesse alcuno; difetti dopo un' ora d' intervallo presentavasi il Sig. Agresta Giuseppe4 del fu Paolo, lo stesso ejtg p:p" 10 giorni era stato di guardia alla grotta. Dalli 10 all' i p : m : come furono provveduti alla meglio, il detto Agresta lì condusse sopra un legno austriaco mercantile, dove era rifugiato porzione del Comitato segreto Nazionale, ivi dopo averci scambiato dei complimenti si diedero a favellare in discussioni polititiche, però il Signor Pilo e Corrao dettavano lezioni al prelodato Comitato come dovevano diriggere gli anaci di Messina e che per il momento dovevano sostare ogni cosa in città, ma tener pronta la gioventù a prendere le armi e scendere nella bisogna in soccorso della Capitale.
1 seguirli.
2 H convento de' Cappuccini era in alio, all' estremo della citta ; dopo la soppres­sione degli ordini religiosi, nel 1866, iu mutato in carcere penitenziario femminile.
3 Staieuzzt;
i Giuseppe Agresta, cugino di Giacomo, a cui il Orispi mandò lettera in data 30 marzo per mozzo della moglie, sottoscritta Serafino* La moglie, signora Rosalia Montmasson, non trovò Giacomo Agresta, perone in carcere, e, lasciata la lettera, prosegui il viaggio per Malta. (Vedi GMUIDIONB, // Dominio dei Borboni in Si­cilia, voL II, pag. 163).