Rassegna storica del Risorgimento
1847-1848 ; CHIESA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; STATO PONTIFICIO
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1951
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14
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14 Romolo Quazza
Definitori. Questa misura inattesa produsse un grande turbamento fra i Cappuccini stessi e fra i fedeli, e provocò una reazione ancor più vivace per il fatto che i due frati furono sostituiti da individui, i quali [erano tenuti] nel pubblico come affigliati ai Gesuiti . L'intempestività del provvedimento minacciava di estendere ad un Ordine generalmente ben visto come quello dei Cappuccini l'impopolarità della Compagnia di Gesù. Per di più la deliberazione era stata presa d'autorità e senza riunire il Capitolo dell'Ordine. Il Governo torinese ordinò al Pareto di segnalare la cosa come una probàbile causa di turbamento della pubblica tranquillità e di parlarne urgentemente al Segretario di Stato e al Papa stesso1)
La cosa era di competenza della Congregazione dei Vescovi e Regolari: il segretario,, mons. Luciardi, promise di interessarsene.2) Inviò, infatti, una lettera particolare al padre Venanzio, consigliandolo vivamente a rimettere in carica il Padre Provinciale, Giuseppe Maria da Loano, e il Padre Definitore del convento di Genova, Cherubino da Gameragna. A questa lettera di carattere privato doveva tener dietro poi quella della Congregazione stessa, che sarebbe stata cosi si lusingava il Pareto dello stesso tenore. Dico mi lusingo, spiegava il Ministro sardo, poiché dalle prese informazioni risulta che effettivamente il Padre Generale nel rimuovere il Padre Provinciale ed il Padre Definitore era a ciò autorizzato mediante pieni poteri ottenuti dal Santo Padre, per rivocar li quali sarà perciò necessario riferirne a Sua Santità ,. Tuttavia i motivi segnalati dal gabinetto torinese erano considerati dalla* Congregazione troppo imperiosi perchè essa non prendesse una pronta deliberazione. Oltre al ricorso dei Padri Cappuccini di Genova ne erano giunti da altri conventi dello stesso Ordine posti nelle vicinanze della città e questo contribuiva a far apparire più grave la cosa.3) In udienza particolare concessagli il 24 aprile, il Pareto affrontò l'argomento direttamente col Papa, che era già al corrente della questione. Egli parve non solo disposto ad annuire intieramente a quanto gli [sarebbe] stato proposto dalla Santa Congregazione dei Vescovi e Regolari, ma altresì di ordinare che si [agisse} senza dilazione alcuna, onde il Padre Generale restitu [isse] provvisoriamente in carica il Provinciale e il Definitore di Genova . *)
Ma il padre Venanzio, appena informato, si affrettò a mandare spiegazioni,, facendo la storia del provvedimento; designò, come autori delle voci artificiosamente messe in giro, due frati ambiziosi, a carico dei quali egli nella sacra visita aveva scoperto abominationes msgnas (il padre Cherubino sopra nominato e il padre Angelo da Loano Guardiano di Savona) e che egli non aveva quindi compresi nel nuovo Definitorio. Padre Venanzio assicurava di aver proceduto alle nuove designazioni dopo maturo giudizio, ed escludeva che al nuovo Padre Provinciale Pier Giuseppe da Genova si potesse infliggere la taccia di gesuitismo.6) Rispondendo al Segretario della
*) Dispaccio 14 aprile 1848, confid. n. 1.
2) Rapporto Pareto, 22 aprile 1848, n: 348.
*) Rapporto Pareto, confidenziale, n. 46, 24 aprile 1848.
*) Di queste buone disposizioni del Papa, il Pareto informò subito mons. Luciardi Rapporto Pareto, 25 aprilo 1848, n. 351.
5) D nuovo Padre Provinciale Pier Giuseppe da Genova scrisse padre Venanzio pare che non possa esser tanto Gesuita nel senso che si calunnia, perchè oltre ad essere la pupilla dell'occhio del Re Carlo Alberto, a cui feci nota la nomina* e vociferato per Vescovo, e lo era perfino del fu Cardinal Tadini per confessione ame fatta a Genova, è sempre in giro nelle varie diocesi genovesi ad istanza e servizio dei Vescovi, e conseguentemente amato e venerato dai popoli. Copia di lettera del padre