Rassegna storica del Risorgimento

1847-1848 ; CHIESA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; STATO PONTIFICIO
anno <1951>   pagina <15>
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Problemi di politica ecclesiastica* ecc. 15
Congregazione dei Vescovi e Regolari, che gli aveva scatto in data 22 aprile, il padre Venanzio il giorno 29 ribadi che nessun disordine, nessun tumulto si era verificato in conseguenza delle sue deliberazioni, eseguite da oltre venti giorni*
Hiuuire il Capitolo dell'Ordine, vale a dire chiamare in Genova più di 70 religiosi, non era, dati i tempi, opportuno: egli perciò si era valso dei propri poteri ed aveva rac­colto-vasti consensi al suo operato. Del resto bisognava tener presente che i Superiori Provinciali non erano stati destituiti, ma si trovavano al termine del loro triennale Governo e che prò borio pacis egli li aveva lasciati in carica sino al prescritto termine,. mentre era in sua facoltà deporli anche sei mesi prima. Aveva agito dopo aver esperite tutte le indagini e raccolte tutte le informazioni durante la visita pastorale, ascoltando ecclesiastici d'ogni grado e autorità e fedeli, in modo da avere un quadro completo degli usi e dei bisogni della Provincia. Ad ogni modo egli coneludeva: Abbenchè mi paia d'aver dato molto al tempo, dirò che in ossequio dei venerati cenni di Sua Eccel­lenza l'amatissimo nostro Cardinal Protettore, mi dichiaro disposto a fax sospendere tutte le nomine occorrenti dei Guardiani e Vicari, non escluso il citato P. Cherubino Guardiano in Genova, donec aliter . 1)
In seguito alle spiegazioni inviate dal padre Venanzio, la lettera d'ufficio, che doveva ordinargli di rimettere in carica i monaci dimessi, fu sospesa.2) Ma il nuovo Provinciale dei Cappuccini della Provincia di Genova rinunciò spontaneamente alla carica, cosi che l'ufficio fu dato in termalmente al Padre Vicario, in attesa che si potesse riunire regolarmente il Capitolo.3) E non cessavano intanto le critiche all'operato del padre Venanzio, la cui posizione si faceva assai delicata, tanto da poter pensare ohe egli avrebbe dovuto fiore gre mai gre abbandonare il suo posto.4) La tranquillità era ben lungi daH'esser ristabilita nell'agitato ambiente della Provincia cappuccina; ed il Governo sardo intervenne ancora una volta, chiedendo a Roma che il competente dicastèro agevolasse le eventuali richieste di secolarizzazione.5)
Il Pareto rivolse in proposito l'il luglio una nota al Soglia, avendo il 15 una risposta, che prometteva l'esame della cosa.6) Infatti il 25 luglio venne fatta al Pareto una nuova comunicazione. Premesso che non vi era nulla di strano che in una Provincia cosi numerosa come quella dei Cappuccini di Piemonte vi fossero dei claustrali irre­quieti e mal sofferenti del giogo della regolare osservanza, si assicurava che la Santa Sede era ben disposta ad agevolare le secolarizzazioni, rendendo cosi paghi ad un tempo i desideri degli stessi Superiori dell'Ordine, tendenti ad eliminare dalle Comu­nità loro soggette gl'individui ad esse nocivi sotto più rapporti . 1)
Venanzio, Generale dei Cappuccini, da Torino, 16 aprile 1848, acclusa al rapporto del Pareto del 27 aprile 1848, n. 352.
i) Lettera del padre Venanzio, 16 aprile 1848, cit.
2) Mona. Luciardi ne avverti il Pareto.
3) Rapporto Pareto, 11 maggio 1848, n. 368.
*) In riservata del 29 maggio 1848, il Pareto comunicò al suo governo: a Le Car­dinal Orioli s'est mentre dispose à acquiescer a ma demando d'autant plus que la condotte tenue dans ces dentière! drconatances par le Pére General l'engagé à prendro une determination decisive a son égard, soifc en accep'tant sa démission dans le cas assez probable qa'il se decide fi la donner volontairement soit en le démettant de sa fonction, s'il persiste dans le system e quii se plait fi suivre.
5) Dispaccio Ministero degli Esteri, 6 luglio 1848, n. 205.
6) Rapporto Pareto, 15 luglio 1848, n. 4-13.
7) Copia della nota di risposta del cord. Soglia è allegata al rapporto Pareto, 28 loglio 1848, u. 424.