Rassegna storica del Risorgimento

1847-1848 ; CHIESA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; STATO PONTIFICIO
anno <1951>   pagina <18>
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Romolo Quasza
luogo in Napoli w; 2 l'impossibilità iti cui, stante la decisa presuposta volontà del Parla>uettto, [si sarebbe trovato] il Governo di Sua Maestà di rifiutarsi all'anzidetta abolizione. 0
Con molta sollecitudine il cardinal Anlonelli fece sapere al Pareto die non si sarebbero sollevate difficoltà da parto della Santa Sede alla proposta di intavolar trattative per una modificazione dei precedenti concordati. Ma, laddove per le materie civili si poteva considerar sicuro l'assenso, essendovi in certo qua! modo un precedente nello stesso Stato della Chiesa, allorché Tanno innanzi si era trattato di riformare i codici, divèrso era il caso per le materie criminali, la Commissione per la suddetta riforma essendosi allora dichiarata di parere contrario: giudizio personalmente condì? viso dall'Antonelii. Ad ogni modo, rassicurato sulle benevoli disposizioni d'animo del Pontefice, il Pareto fece senz'altro i passi ufficiali, presentando il 16 giugno una nota al cardinal Soglia, Segretario di Stato. In essa, dopo aver esposto gl'imperiosi motivi che spingevano il Govèrno sardo a domandare la soppressione del foro ecclesiastico, chie­deva che la Santa Sede delegasse la persona, con la quale si sarebbe dovuto trattare. 2> A sua volta il Pareto, informando il proprio governo del passo compiuto, esprimeva il desiderio che le trattative venissero affidate, da parte piemontese, a un negoziatore di sicura competenza in una materia così delicata, per la quale era necessaria una preparazione specifica.3)
Come il rappresentante sardo aveva previsto, la Santa Sede, prima di entrare nel vivo dei negoziati, voDe trincerarsi dietro posizioni di principio, dalle quali inten­deva apparir risoluta a non allontanarsi.
Le ragioni che avevano spinto Pio IX all'allocuzione del 29 aprile non rendevano forse più interamente graditi alcuni degli spunti, sui quali il Governo sardo aveva invece voluto deliberatamente insistere. H richiamo alla profonda fiducia che nell'ani­mo del Re e dei Governanti hanno ispirata le alte e giuste idee dei tempi che manifestò il Regnante Angusto Gerarca Pio IX, idee che render debbono glorioso ed immortale il suo Pontificato ,4) suscitò in riscontro osservazioni dettate con grande cautela, a In mezzo alle grandi mutazioni che l'imponente forza dei tempi ba recentemente cagionate alle forme governative di parecchi Stati d'Europa scrisse il cardinal Sogna in sua nota del 27 giugno Sua Santità ha ben presente la molta differenza che passa fra le istituzioni secolari e le leggi di ecclesiastica disciplina. Sono queste
D Rapporto Pareto, confidenziale, 13 giugno 1848, n. 48; trasmesso alla Cancel­leria il 19 giugno.
*) Accennano alla presentazione della nota il BUSÌCBL, ciur voi, V, p. Ili, nota;
Bozzo LA. e BOTTINI, ci*., p. 222; ecc.
3) trattandosi di negoziazione di non piccolo momento qual'o quello di modi­ficare sostanzialmente Concordati o Convenzioni anteriori su materia per la quale si richiedono cognizioni speciali, penso che potrebbe essere più utile cosa fosse quo mon­data persona versata in tali studi più di quello che io non lo sin, ad esempio di quanto-venne ultimamente praticato dalla Toscana in caso consimile (dalla confidenziale di Domenico Pareto, 15 giugno 1848, n. 51). Sui rapporti fra Roma e Toscano in ma tu tic ecclesiastiche, il Pareto si era intrattenuto nella confidenziale n. 33 del 10 dicembre 1847. In altro rapporto del 15 febbraio 1848 aveva riferito sulla presenza in Roma del sacer­dote Buoninsegni, provveditore dcdTUnivaraità di Pisa, incaricato dal Granduca di' Toscana di una missione segreta in seguito alle proteste della Santa Sede per le leggi su materie ecclesiastiche: missione fallita. Vedi pure BMlfCBi, OP. evi., voi. IV, p. 106 e egg.
*) Nota al card. Soglia cit.