Rassegna storica del Risorgimento

1847-1848 ; CHIESA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; STATO PONTIFICIO
anno <1951>   pagina <25>
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Problemi di politica ecclesiastica, ecc. 25
disposizioni relative ai gravi problemi da discutersi a Roma. Nel primo suo dispaccio a Domenico Pareto recante la data del 28 agosto, il Perrone rinnovò i consueti rilievi sull importanza del Concordato, sulla speranza che l'illuminato Pontefice non solle­vasse difficoltà contro una misura già tradotta in atto in tanti Stati, sui buoni auspici, sotto i quali le trattative si erano aperte nei precedente giugno; e prosegui: I motivi della sospensione essendo ora cessati, importa assaissimo che la S. V. Illm le ripigli con ogni vigore e le spinga per conseguirne l'intento il più sollecitamente possibile . Base del Concordato dovevano essere i quattro articoli del progetto trasmesso a Roma il 25 luglio dopo essere stato elaborato dallo Sclopis e dalla Commissione di magistrati da lui nominata. Ma, ansa che demandare al Rosmini l'intensificazione delle trattative, il Perrone scrisse esplicitamente al Pareto: Ella già condusse a buon punto le tratta­tive ed è riserbato al di lei zelo il conchiuderle, ed il conchiuderle sollecitamente. Son certo ch'ella vi porrà ogni impegno ed io nutrendone la piena fiducia, vo a spedirle quanto prima Regi pieni poteri per stipulare detto Concordato .l)
La decisione presa dal Perrone di lasciare nelle mani del Pareto i negoziati rela­tivi al Concordato non era in armonia con quanto era stato detto alla sua partenza dal Piemonte al Rosmini. Questo, ignaro del mutamento, prima che le nuove disposi­zioni pervenissero a Roma, scrisse il 30 agosto al Ministro degli esteri, facendo la sto­ria della missione affidatagli ed invocando l'invio delle credenziali e delle istruzioni per ambedue gli argomenti che avrebbe dovuto trattare: convenire sulle basi prin­cipali di una Lega politica, e concertare un Concordato colla Santa Sede .2)
Ma 0 medesimo giorno partirono invece da Torino, inviati dal Perrone a Domenico Pareto, i Regi pieni poteri per firmare il Concordato sulla giurisdizione ecclesiastica. 3)' Il 1 settembre vennero spedite, accompagnate da molte scuse per il ritardo, credenziali e istruzioni all'abate Rosmini. In esse si indicavano bensì due compiti affidati all'emi­nente sacerdote: ma l'uno concerneva la cooperazione pontificia alla guerra di indipen­denza, l'altro riguardava la conclusione della Lega politica; dell'argomento riguardante le relazioni fra Stato e Chiesa non si parlava affatto.*) Anzi, nel dispaccio dello stesso giorno diretto a Domenico Pareto, il Perrone invitò il ministro di Sardegna a Roma a prender visione delle istruzioni pel Rosmini, accluse in copia, affinchè constatasse quali erano i limiti della missione affidata all'abate. La S. V. scriveva infatti il
)) Per maggiore chiarezza il Perrone aggiunse ancora nella stessa lettera: Come ben vede la S. V. lìl.m la-yenuca/.costì dell'Ili. Rev. Sig. Abate Rosmini in nulla debbe incagliare le negoziazioni tutte nelle mani della S. V. riposte, ed ella pur ben comprende che con sommo mio rincrescimento non può in questi momenti esserle accordato un congedo anche breve quale potrà poi esserle concesso in tempi più tranquilli e più: opportuni. Intanto starò attendendo pronti riscontri della S. V. intorno alla spinta che ella darà al negoziato.... Dispaccio 28 agosto 1848, n. 232.
2) A. Rosmini al Perrone, 30 agosto, cit.
s) Dispaccio Perrone a D. Pareto, 30 agosto 1848, n. 235.
*) Istruzioni del Perrone al Rosmini, Copia, Torino, 1 settembre 1848. Il Per­rone spiegava il ritardo: Il cambiamento dei Consiglieri della Corona, gli affari mol­teplici ed urgentissimi di cui dovette occuparsi in tutta prima il Consiglio dei Ministri, di cui ho l'onore di far parte, furono l'unico e vero motivo del ritardo che io frapposi per entrare colla S. V. Re'-'"" in relazioni dirette e di grandissimo momento... Due sono gli oggetti affidati ai suoi talenti... Il primo tende ad ottenere una cooperazione vera, energica degli Stati Pontifici alla guerra della Indipendenza... Il secondo ha per iscopo la tanto sospirata ed indispensabile Lega politica.