Rassegna storica del Risorgimento
1847-1848 ; CHIESA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; STATO PONTIFICIO
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1951
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Problemi di politica ecclesiastica, ecc, 31
laicale, e dì giudicare degli effetti civili derivanti dalle sentenze emanate dall'autorità ecclesiastica nelle cause matrimoniali, come pure di giudicare gli ecclesiastici per tutti i delitti estranei alla religione e contemplati dalle leggi criminali dello Stato. Come per la Toscana, si mantenevano i privilegi della convenzione del 1841 nel modo di applicare le pene.
Ma il controprogetto presentato dall'Antonclli tendeva ad introdurre nei rapporti con il Regno di Sardegna novità di grande importanza e delicatezza, che il Pareto nel rapporto accompagnatario diretto al Pcrrone così commentava: a... La corte di Roma uell'aderirc alle modificazioni da me richieste dei precedenti concordati, intende che si usi a suo riguardo una reciprocità, senza della quale Essa non addiverrebbe mai a concessioni che non a torto considera come atte a diminuire quella pienezza di potere cui Le danno diritto tanto i trattati quanto le attribuzioni non mai contestatele nei Regi Stati. Ciò posto, e partendo altresì dal principio della piena ed intera libertà conceduta dallo Stato costituzionale, la Santa Sede insiste acciò di questa stessa libertà approfitti la Chiesa, e siano conseguentemente tolti tutti quelli impedimenti che la rendono attualmente in alcuni punti soggetta al potere temporale. Si è quindi che nel mentre che essa, salvo qualche differenza d i poco rilievo, annuisce alle nostre proposizioni per l'abolizione del foro ecclesiastico, propone importanti modificazioni a quanto si è praticato finora tra l'Episcopato e il governo . )
Non solo infatti figuravano nel controprogetto tutti gli articoli, che comparivano nella convenzione con la Toscana relativamente alla censura preventiva da affidarsi agli ordinari per le opere riguardanti materie religiose, alla libertà di stampa ai vescovi per le pubblicazioni riguardanti il loro ministero, alla libertà di comunicazione con la Santa Sede, ecc., ma si introduceva l'articolo: a La nomina dei vescovi sarà libera alla Santa Sede. 2)
Nel trasmettere il testo del controprogetto al proprio governo, il Pareto si affrettò ad aggiungere di aver subito fatto osservare all'Antonelli l'esorbitanza di una cosi fatta pretesa e l'impossibilità di ammetterla e di essersi convinto che il Cardinale ne conveniva e che si era espresso in modo di lasciar chiaramente travedere non contare sull'accettazione di quell'articolo. Tuttavia il Pareto riteneva che si dovesse ammettere 1 principio di reciprocità , che la Santa Sede voleva far valere, e che, ammettendolo, si sarebbero ottenuti risultati migliori. A parer suo il respingere alcune delle richieste non sarebbe stato un ostacolo alla conclusione del Concordato.
Gli avvenimenti, che dopo pochi giorni sconvolsero l'ambiente romano, impedirono che si potesse constatare se l'interpretazione data dal Pareto all'atteggiamento della Santa Sede rispetto a 1 Concordato aveva qualche fondamento.
7. Da V'aleggio il 16 giugno 1848 Carlo Alberto scrisse a Pio IX una lettera per presentargli l'abate Ferrante Aporti come prescelto dalla Corona alla cattedra arcivescovile di Genova,3) e, tramite il Pareto, la fece consegnare al Pontefice dal card. Lam-
1) Rapporto Pareto, 24 ottobre 1848, n. 490.
2) Il testo del controprogetto è stato pubblicato dal Boccio, op. cft,, voi. II, Appendice.
La lettera, controfirmata dallo Solopis, è pubblicata in Piani, op. t,, p, 10. Essa venne inviata a Roma insieme col dispaccio n. 201 del Ministero degli Esteri, inibita 20 giugno 1848, che metteva il Pareto al corrente della cosa. Il ministro sardo ne accusò ricevuta il 26 giugno., con rapporto n. 400. Sia il dispaccio di Torino sia il