Rassegna storica del Risorgimento

PILO ROSOLINO ; CORRAO GIOVANNI ; SICILIA
anno <1917>   pagina <818>
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JP. Guardiane
Pilo e Corrao facevano di custodia finché facea giorno, Giuseppe Agre-sta vedendo che si trovava nelle mani di uomini di carattere pensò bene di trovare una casa di un contadino per conservare le munizioni e nascondere i tre generosi, ed i Signori Corrao e Marciani dopo un'ora Va di fatica, coll'aiuto dei marinari americani, aveano traspor­tato nella casuccia, e la si è passata il rimanente della notte di guardia, con delle granate pronti a far fuoco. La mattina è venuta una persona a loro vicina, amico di lunga data del Sig. Corrao, per farle una visita, ma lo scopo era quello di esaminare, se con loro avevano mu­nizioni, temendo che si avrebbe col fuoco impegnato i Regi, ed al solito le avrebbero incendiato le case. Il Signor Corrao tutto esa­minava con attenzione e diceva al Signor Pilo che non era prudenza di consumare il tempo inutilmente, dando ascolto al Comitato di Mes­sina, uomini freddi da far nulla, conoscendoli da molto e per cui il] Sig. Pilo si determinava unito al Sig. Corrao a mettersi in marcia la sera per Palermo.
intanto dalle ore 10 alle ore 11 p: ni: si avvicinavano a Messina n. 5 vapori napoletani, carichi di truppa, sbarcandola nel porto di Messina ed il padrone di casa ch'era venuto pria, temendo che la truppa sbarcata, avrebbe potuto useire in colonna, era preso di tanta paura, che politicamente gl'impose di sgombrare della casa. Il Signor Corrao, nemico assoluto dell'aria rarifatta diceva al suo compagno Sig. Pilo che era giusto munirsi delle armi e mettersi all'aria pura, dove poteano meglio scoprire il nemico e meglio battersi. Il Signor Pilo acconsentiva ed armandosi tutti e tre due granate l'uno, con pistole che portavano si sono posti in viaggio per il Faro, lasciando incaricata la persona paurosa a conservare scrupolosamente e sotto la più severa responsabilità le munizioni con le armi. Più il Signor Corrao consegnava un sacchetto di onze 100, ' "per consegnarli al Sig. Giuseppe Agresta.2 Camin facendo animavano tuttala gioventù
1 Pad a lire 1275.
* Inoltre spedirà una lettera per essere consegnata a Giacomo Agresta, che si trovava in carcere, ove rimase altri pochi giorni, fino a quando si rese garante Domenico BOMBO, suddito sardo. Questa la lettera :
,< MÌO caro fratello, molto mi ò dispiaciuto di non aver potuto stringere il tuo petto al mio. Mi spero che presto -Diro ritorno e cosi avrò il piacere di respirare aria Ubera teca XI tuo cugino ci ha colmato di gentesrae {geniftosze), averne trovato un tuo pare, slamo stati fortunati di averlo avvicinato, egli è un ottimo cittadino, e il paese ha bisogno di siffatti uomini - noi terremo presente li carattere ferreo del tuo cugino nostro amico, spero che il paese ce ne sarà reconoscente e grato - bV