Rassegna storica del Risorgimento
1847-1848 ; CHIESA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; STATO PONTIFICIO
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1951
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34 Romolo Quazza
Cominciavano infatti a trapelare motivi di ordine diverso., che parevano essere stati determinanti del riserbo papale. Due giorni dopo la designazione regia ad arcivescovo di Genova* 1"Aporti, il 18 giugno, aveva mandato in dono al Pontefice il manoscritto delle sue istruzioni per gli ebrei catecumeni, intitolato: II Messia Redentore predetto dai Profeti è venuto. Prima di rispondere all'abate, il papa aveva fatto esaminare il lavoro. Si era trovato che esso non presentavate-nella parte dottrinale difficoltà verona da impedire la stampa; ma si era imputato a gravissima colpa dell'autore Tessersi servito per le citazioni della Sacra Scrittura della traduzione del Diodati, riprovata dalla Congregazione dell'Indice. *) Pertanto il 28 agosto mons. Corboli-Bussi, a nome del Papa, aveva diretto all'Aporti una lunga lettera, per mezzo della quale, insieme col riconoscimento delle sue buone intenzioni, gli esprimeva la deplorazione per le citazioni del Diodati e gli faceva comprendere che la candidatura non sarebbe stata accolta. 2) A sua volta Pio IX aveva scritto il 24 agosto una lettera particolare in proposito a Carlo Alberto, esponendogli in modo esplicito le ragioni che gli facevano apparire l'Aportì inadatto a ricoprire un ufficio di così alta responsabilità religiosa, principale fra tutte l'aver dimostrato, con l'essere inconsapevole dell'uso pericoloso che si sarebbe potuto fare del suo manoscritto, poca prudenza e vera insufficienza di cognizioni ecclesiastiche. Per il canonico Renaldi il Papa non mostrava molta fiducia, ma si riservava la decisione finale quando avesse raccolto più complete istruzioni.3)
Informato della lettera scritta da Pio IX a Carlo Alberto, il Pareto ritenne dunque opportuno, prima di fare passi ufficiali* chiedere un'udienza direttamente al Papa.4) Il Rosmini gli aveva fatto sapere che il Pontefice, ricevendolo il 3 settembre, gli aveva chiesto se era vero che il Re intendeva nominare il Gioberti arcivescovo di Torino, ed aveva soggiunto che in quel caso avrebbe dovuto rifiutare la preconizzazione a Ini come all'Aporti. s) Tuttavia il Pareto si comportò come se la decisione fosse ancora in sospeso e, nell'udienza concessagli la mattina del 6 settembre, espresse a Sua Santità 0 dispiacere del Governo per il ritardo nella preconizzazione sia dell'Aperti sia del Renaldi e la meraviglia che raggiri di alcuni preti del clero genovese [potessero] trovar fede ed accoglienza presso la Santa Sede . Secondo le istruzioni avute, il Pareto insistette principalmente sul fatto che l'Aporti per la sua moderazione, per la sua esperienza, per l'opera di profonda carità svolta, era parso al Sovrano la personalità più adatta per una diocesi agitata e difficile come quella di Genova. 6) Presentò al Papa
*) PIRRI, op. cìt., p. 12 e sgg., n. 2.
2) Ibidem.
3) Rapporto Pareto, 2 settembre 184-8, n. 455, pubblicato in GAMBARO, op. citi, p. 595. La lettera di Pio IX a Carlo Alberto è pubblicata da PIRRI, op. cit., p. 17. In essa, fra l'altro, si legge: <c ...un Maestro in Israello; un Arcivescovo che ignora il veleno che si contiene in certi libri, e se ne giova per scrivere, potrebbe, anche contro sua volontà, divenire un motivo d'inciampo ai fedeli, e dar coraggio ai nemici della Chiesa ormai imbaldanziti anche troppo. Anche l'altro soggetto, Canonico della Collegiata della SS10* Trinità in Torino, presentato perla Chiesa di Pinerolo, non so quanta fiducia possa ispirare, giacché la sua intimità con altro ecclesiastico disgraziatamente troppo celebre per certe massime, lo rendono pericoloso in una sede vescovile. Tuttavia di questo secondo non ho ancora notizie esattissime.
*) Il Pareto ne diede l'annunzio al proprio governo nel rapporto del 4 settembre 1848, che è pubblicato in GAMBARO, op. et/i, p. 595.
5) Riservata del Pareto, 4 settembre 1848.
6) Sulle condizioni di irrequietezza del clero genovese vedi GAMBARO, op, ci';., p, 627 e sgg.