Rassegna storica del Risorgimento

1847-1848 ; CHIESA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; STATO PONTIFICIO
anno <1951>   pagina <35>
immagine non disponibile

Problemi di politica ecclesiastica, ecc. 35
l'indirizzo rivoltogli dal Corpo Dccurionalc della città ') e cercò di fai valere coi più opportuni argomenti la bontà della scelta. Ma Pio IX replicò di aver mandata apposita­mente a Genova una persona per accertarsi se la nomina delTAporti sarebbe stata gradita,2) dichiarò che, per l'incompiutezza dei ragguagli fino a quel momento rac­colti, la preconizzazione non sarebbe certo stata fatta nel concistoro imminente; e soggiunse di aver informato direttamente Sua Maestà dei motivi che potrebbero indurlo a sospendere l'anzidetta preconizzazione e credere che dal Re saranno i mede­simi pienamente apprezzati .
Se per il Kenaldi si trattava probabilmente solo di un rinvio, ben diverso era il caso dell'Aporti. Dal discorso tenutomi in questa circostanza dal Papa riferi il Pareto il 6 settembre3) sembrami potersi inferire essere sua espressa volontà di rifiutarsi dell'accordare il suo gradimento all'elezione dell'abate Aporti, né credo poter essere cosa praticabile lo smuoverlo da una determinazione basata sopra principi di coscienza. Unico mezzo per sciogliere una questione che potrebbe divenire sempre maggiormente grave e suscitare non pochi imbarazzi al Governo sarebbe forse quello che Io stesso abate Aporti rinunziasse spontaneamente alla dignità cui fa destinato dal Regio Governo, e sono fondato a credere, dietro le parole del Papa, che gli sia stato di già direttamente di qua insinuato di fare un tal passo.
Effettivamente, alla lettera di mons. Corboli-Bussi, Ferrante Aporti aveva subito risposto il 3 settembre, esprimendo piena sottomissione e speranza di esser lasciato et alle umili sue cure . Le sue parole non suonavano tuttavia ancora formale rinuncia.4)
Il 10 settembre lo stesso monsignore gli scrisse nuovamente comunicandogli la sod­disfazione del Papa per il suo comportamento, ma replicandogli che a Genova non avreb­be potuto svolgere quell'opera di conciliazione che si proponeva e quindi suggerendogli la rinunzia, cosa che PAporti esegui docilmente con lettera inviata a Carlo Alberto.s) Tuttavia, nulla di tutto ciò era ancora ufficialmente noto, cosi che il marchese Pareto continuava a condurre l'azione diplomatica connessa alla questione, e sebbene personal­mente convinto dell'inutilità del passo, inviò al cord. Soglia, affinchè rimanesse documen­tazione della protesta, una nota, sotto forma di replica alla comunicazione del 22 agosto, riguardante le riserve pontificie intorno alla preconizzazione dell'Aperti e del Renaldi.
Gli argomenti consueti furono qui ripresi con tono più vivace e combattivo: il Regio Governo non poteva rimanere indifferente neppure dinanzi al semplice rinvio del gradimento pontificio, essendo ben sicuro di aver proceduto alla scelta previe le più circonstanziate informazioni ed il più maturo consiglio. Alla Santa Sede non poteva essere ignoto che per particolari ragioni era oltremodo urgente provvedere spe­cialmente alla cattedra arcivescovile di Genova, affinchè il titolare colla sua personale presenza, coll'autorità dell'alto suo ministero e con tutti i mezzi d'influenza morale che a questo vanno congiunti possa esercitarvi quel salutare ascendente che nelle attuali gravi contingenze lo stato alquanto dissestato della Diocesi stesso eie coudizioni
'*) Vedi GAMBABO, op. citi, p. 595, n. 5 e p. 597, n. 4.
?) Rapporto Pareto, 7 settembre 1848, n. 460.
*) Il rapporto Pareto del 6 settembre 1848, n. 459, è pubblicato in GAMBABO, op. eh.* p. 596 e sg. e note,
*) Vedi PXBBI, op. cit., p-12, nota. Il GAMBABO, op. et*., a p. 597, n. 2, ricorda che il suggerimento della rinuncia era partito da mons. Corboli-Bussi, segretario della Congregazione degli affari ecclesiastici straordinari; e a n. 1 della Btessa pagina, che 1*Aporti indirizzò la rinuncia al Re ai primi di settembre, al Papa il giorno 3.
*) Prawi, op. cit.i p. 12 e sgg., note.