Rassegna storica del Risorgimento

1847-1848 ; CHIESA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; STATO PONTIFICIO
anno <1951>   pagina <39>
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Problemi di politica ecclesiastica, ecc. 39
bene di farfare all'Aperti il viaggio di Roma, se non era quasi certo che dovesse essere esaudito.
Sebbene fosse uscito dal colloquio con la persuasione che non si sarebbe riusciti a nulla, il De Ferrari, allineile rimanesse una testimonianza del suo operato, si propose di presentare ancora un memoriale al card. Soglia. *) Nello stesso tempo, parendogli che l'obbiezione più grave fosse quella riferentesi al manoscritto, scrìsse in proposito all'Aporti e lo invitò al viaggio.2)
Le note gravi vicènde romane arrestarono i negoziati sulla questione. Partito Pio IX da Roma, non si sarebbero più potute riprendere le trattative fino ad.a un rego­lare ripristmamento delle cose ecclesiastiche.3) Alle medesime conclusioni negative si giunse ancora, quando fu ripresa la questione dal Balbo, inviato in missione straor­dinaria a Gaeta nel maggio 1849 dal ministero d'Azeglio. -0
8. - Negli ultimi giorni della permanenza in Roma della Corte pontificia, un'altra questione riguardante l'assunzione a sedi vescovili nel Regno di Sardegna si presentò con la morte del vescovo di Piacenza inons. Luigi dei Conti di Sanvitale, avvenuta il 25 ottobre 1848. Ordinando al Pareto di darne notizia al Segretario di Stato, il Ministro degli Esteri fece chiedere che si attendesse per la nomina del successore la presentazione, da parte del Re, della terna, entro la quale si sarebbe dovuta fare la scelta.5) Con grande stupore del Pareto, il card. Soglia rispose che il Papa aveva già fatta la nomina e che credeva fossero già state spedite le lettere all'interessato, del quale però disse di non ricordare il nome. Avrebbe tuttavia comunicata al Papa la richiesta del Governo sardo, oc È cosa evidente commentò il Pareto che la Santa Sede ha voluto profittare delle attuali circostanze per rivendicare un diritto che Crede competerle a motivo delle sue pretese sui Ducato di Piacenza. Lo stesso card. Sogna lo lasciò intendere, aggiun­gendo che ce gl'imbarazzi che avrebbe cagionato alla Santa Sede la presentazione di diversi candidati sia per parte del Piemonte che dell'antico Duca, nonché le difficoltà provenienti dall'attuale occupazione Austriaca erano stati gli incentivi a far presto.6) Fu poi comunicato al Pareto che l'annunzio all'interessato era stato dato solo in via privata, ma con ciò non si doveva intendere che la cosa fosse sospesa.7)
Intanto da Torino si comunicava la designazione del canonico Antonio Silva, che era stato vicario generale del defunto, e si precisava non doversi fare una terna, ma indicare un unico nome.8)
1) Siccome mi sembra utile che questa pratica non sia tutta confidata a discus­sioni orali, ma consti invece dì scritti, io fra uno o due giorni presenterò al Card. Soglia una memoria e tenterò di avere risposta. Dal complesso io ho poca o nessuna speranza di riuscire, benché alcuni, che diconsi esperti della Corte di Roma, mi assicurino che con la pazienza ed insistenza tutto si ottiene. Rapporto De Ferrari, 20 ottobre 1848, n. 1.
2) GAMBABO* ap. di., pp. 649, 651 e sgg.
3) Rapporto De Ferrari, 25 novembre 1848, n. 9.
*) Vedi PIBRI, op. cit., p. 15, nota, e p. 21 e sgg., dove sono riportati i dispacci del Balbo da Mola dì Gaeta, del 3 e 28 giugno e 3 luglio 1849; G. QUAZZA, La questione romana cit.t p. 131.
6) Dispaccio 5 novembre 1848, n. 267.
6) Rapporto Pareto, IO novembre 1848, n. 500.
7) Rapporto Pareto, 13 novembre 1848, n. 502.
a) Dispaccio 17 novembre 1848, n. 274, giunto al Pareto il 22,