Rassegna storica del Risorgimento
1847-1848 ; CHIESA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; STATO PONTIFICIO
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1951
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40
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40 Romolo Quazza
Il Pareto, avendo precedentemente svolto l'incarico a voce, mandò una nota scritta alla Segreteria di Stato, pensando essere cosa conveniente che la Legazione del Re [cominciasse] a constatare con un atto ufficiale l'unione del Ducato di Piacenza ai RR. Stati, i)
Fu questa una delle ultime pratiche trattate prima della partenza da Roma.
9. - Disposto con la legge del 7 settembre 1848 un prestito obbligatorio per la somma di 50 milioni per far fronte alle spese della guerra, prestito al quale tutti indistintamente dovevano contribuire, compreso il clero regolare e quello secolare, si rese necessario a molti dei contribuenti realizzare somme liquide, ipotecando o alienando beni. Fu questo il caso di molti enti religiosi, che vivevano principalmente EHI proventi di proprietà immobiliari. Date le disposizioni protettive vigenti sui beni ecclesiastici, occorreva per l'ipoteca o l'alienazione di essi ottenere un rescritto pontificio di assenso, simile a quello che, in casi analoghi, era stato ottenuto più volte, ad esempio nel 1797 e nel 1815.
Il Pareto venne incaricato di richiederlo con dispaccio speditogli il 1 ottobre e pervenutogli il 6.2) L'imminente scadere del termine stabilito dalla legge imponeva di svolgere la pratica con la maggiore urgenza. Il Ministro di Sardegna si rivolse a mons. Corboli-Bussi, preposto all'ufficio competente, e ne ebbe promessa di sollecito disbrigo. Ci volevano però, una volta ottenuto l'assenso papale, che si sperava venisse facilmente concesso, almeno quattro giorni per le indispensabili pratiche burocratiche; quindi il rescritto non poteva giungere a Torino prima del 16 ottobre, cioè dopo il termine stabilito. Il Pareto suggerì pertanto che il Ministro delle finanze prorogasse la scadenza a favore dei beneficiati, conventi, monasteri e amministratori di beni ecclesiastici, a meno che non si credesse di far valere Pannunzio della grazia accordata, che egli si sarebbe affrettato a trasmettere, riservandosi di far pubblicare il rescritto appena fosse giunto.3)
L'8 ottobre il card. Soglia Segretario di Stato rispose alla nota presentatagli dal Pareto, comunicando in termini di grande cortesia e benevolenza l'assenso di Pio IX. a Sua Santità volendo svere il più paterno riguardo alle straordinarie circostanze di cui tutti i sudditi di Sua Maestà Sarda sopportano il carico, ha benignamente condisceso tanto ad autorizzare il Clero dei RR. Stati a concorrere in proporzione delle proprietà che possiede al prestito forzato imposto con la legge del 7 p. p. settembre, quanto a concedere straordinarie facoltà agli Arcivescovi del Regno, o loro Vicari Generali in caso di loro assenza, o Vicari Capitolari in caso di vacanza, affinchè possano ciascuno nella sua Provincia permettere quei contratti ipotecari o quelle alienazioni a cui per sopperire al detto prestito i possessori ecclesiastici si trovassero costretti, avvertendo non di meno di prescegliere sempre per l'alienazione o l'imposizione delle ipoteche quelli tra i fondi di ciascun possessore che possano essere con minor danno sottratti al patrimonio ecclesiastico.
All'annunzio della concessione seguiva una considerazione e una preghiera: nonostante la prontezza dimostrata dal Papa nell'assecondare la richiesta, il ritardo con cui questa era stata presentata metteva il clero nell'impossibilità di versare il proprio contributo prima del 11 ottobre, e lo privava cosi di godere della riduzione
Ji Rapporto Pareto, 22 novembre 1848, u. 513.
*) Dispaccio 1 ottobre 1848, n. 253.
3) Rapporto Pareto, 7 ottobre 1848, n. 481;