Rassegna storica del Risorgimento

1856-1861 ; SARDEGNA (REGNO DI) ; SERBIA
anno <1951>   pagina <63>
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La politica serba del Regno di Sardegna: 1856-1861 6 3
del paese; questo diritto si trova attualmente posto sotto la garanzia delle Potenze firmatarie del trattato di Parigi, è, senza che sia stato abrogato dalla Sublime Porta, venne da questa costantemente eluso;
b) eliminazione delTiTattiscm/del 1838 che toglieva al paese qualsiasi indipen­denza interna e gli imponeva, fra l'altro, tutto un sistema amministrativo incompa-tible avec l'esprit du Pays; soprattutto inconcevable era la dipendenza del Corpo legislativo dal Sultano;
e) il soggiorno della popolazione turca fuori delle fortezze, a parte gli incon­venienti e i continui incidenti, presenta quello grave della dualità dell'amministrazione. Tutto questo si fa sentire in modo particolare a Belgrado, ville partagée cntre deux maìtres, gouvernée par deux lois différcntes, habitué par deux populations eatre les qucllcs rincompatibilité de race, de religion et de tendance a creusé un abimc infran-chissable;
d) vi è infine il problema delle relazioni internazionali, in quanto, concludendo trattati di commercio con Potenze straniere, per la navigazione sui numi, convenzioni telegrafiche ecc., la Sublime Porta continua a non tener conto né degli impegni verso la Serbia, né dei diritti riconosciuti al Principato dalle Potenze garanti .
Le maggiori critiche si appuntano poi alla consuetudine turca di dare rifugio e protezione aux meneurs politiques et aux malfaiteurs de la Principauté, sollecitando cosi, presto o tardi, dei moti rivoluzionari. (E Cavour annota a margine: Les Serbes donnant asilc aux clirétiens sujets dircets de la Porte, sont malvenus à se plaindre si les Turca rec.oivent les bannis serbes). Per questo, in tali condizioni interne e inter­nazionali del paese, attraverso le quali la Porta intenderebbe sottrarsi alle responsabilità di complicazioni che possano nascere da un momento all'altro nell'Impero e persua­der à l'Europe que l'existcnce politique de la Principauté est un grand obstaclc au maintien de la paix en Orient , in modo da potersi sbarazzare facilmente di un governo libero, il Principe Milo! si sente in dovere verso il suo popolo di segnalare tale situazione di fatto alle Potenze garanti dans la ferme expérance que les grandes Puissances, eclairées sur la veritable situation de l'Europe orientale, se decideront, dans un but d'ordre et de conservation general, d'y porter un remède prompt et efficace.
Era dunque un vero e proprio atto di accusa contro la Sublime Porta, chiamata in causa dinanzi al tribunale delle Potenze firmatarie del trattato di Parigi. Circa il modo di presentazione di un documento cosi grave Belgrado non arrischia ancora un atto che suonerebbe aperta ribellione, attraverso la presentazione diretta alle cancellerie interessate e chiede, fra l'altro, consiglio anche a Torino ed alle altre Potenze garanti. Cavour, il cui richiamo al potere venne accolto in Serbia col trasporto di una festa nazionale, si esprime in modo esplicito : Jc ne crois pas qu'il convienile cominuniquer d'une manière ofticiellc aux gonvernements les documenta en question et je pense que le Gouvernement serbe, verni le moment, doit se borner à en donner communication offideuse lente ministres a Conatantinoplcs,*) tanto più que dans la question des refugies, qui parait e tre en ce moment le sujet principal des contcstations, on ne sau-rait donner raison à nudine des deux parties: car chacnn des deux Gouvernements donne asyle aux emigrés de l'autre. *)
*) Ibidem. A'
'.') ASME, Registro copialettere n. 34 della corrispondenza riservata e confi­denziale in partenza dal Gabinetto, Cavour a Durando, 9 febbraio 1860.