Rassegna storica del Risorgimento

1856-1861 ; SARDEGNA (REGNO DI) ; SERBIA
anno <1951>   pagina <64>
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64 Angelo Tamborra
Milos, che anche dal rapprcseutante francese, Thouvcncl, e da quelli) inglese a Costantinopoli, Sir Henry BiùVer, aveva avuto il suggerimento di mostrarsi conciliante, di non invelenire la questione, presenta sì questa nota che racchiudeva le lamentele com­plessive dei Serbi, ma insieme accoglie il suggerimento di Cavour e delle altre Potenze perchè la comunicazione ad esse avvenisse, ufficiosamente e dunque senza aperto atteg­giamento di sfida, nelle mani dei rappresentanti a Costantinopoli. Intanto, tutta la situazione in Serbia e nei Balcani viene descritta a Torino a tinte così fosche dal mi­nistro di Turchia, con l'accusa esplicita al Principe Milo! de préparer un monvement insurréctionnel pour briser complètement Ies Ucus qui rattachent encore ce pays à la Porte, che Cavour si affretta a chiedere maggiori ragguagli a Durando, ministro sardo a Costantinopoli, perchè la question est assez grave pour que je tienne à ótre cxacte-ment reinsegné .1)
I particolari ricevuti col rapporto del 22 febbraio non devono averlo affatto tran-quillizzato se il 7 marzo invia a Durando queste precise direttive: Dans l'état actuel de l'Europe nous devons garder la plus grande reserve et ne pas engager premature-ment no tre action dans les graves compii cations qui peuvent naitre en Orient. La funzione del ministro sardo dovrà essere, in questo momento, quella di semplice osser­vatore e attendre le but que le gouvernement serbe se propose . 2)
Questo scopo ben preciso fu chiaro pochi giorni dopo, quando il Principe Milos comunicò al console Dario (successo il 26 febbraio 1860 ad Astengo che era stato ri­chiamato perchè aveva mancato di riferire al ministero degli intrighi circa la succes­sione del Principe Milos) la partenza per Costantinopoli di una delegazione serba, con lo scopo di chiedere alla Sublime Porta che la dignità principesca rimanesse ereditaria nella famiglia degli Obrenovic, l'allontanamento totale e assoluto dei Turchi residenti fuori delle Fortezze e la completa indipendenza in fatto di amministrazione interna .3) A dire la verità, il rappresentante sardo non vede che la questione della ereditarietà nella famiglia degli Obrenovic rivesta una importanza fondamentale, pregiudiziale, anche per il fatto molto semplice che Milos ha un solo figlio, Michele, che dopo dieci anni di matrimonio è ancora infatti senza prole e dunque il problema verrebbe ad aprirsi a scadenza più o meno breve. La cosa essenziale per lui è ben altra. La Serbia ha urgente bisogno di ima amministrazione buona, provvida, vigilante, che, aborrente dall'arbitrario, venga esso dalValto o dal capo, gli si dichiari capitale nemicai che non speculando più esclusivamente sulla importanza politica propria della sua posizione geografica, ma fa­cendo servire questa ai suoi legittimi interessi, ne ritragga incitamento a corrispondere civil­mente alle obbligazioni che ne derivano, che rompa Volto sonno nella testa alla sua razza agricola disavvezzandola dalla infingardaggine... che apra sulla sua superficie delle vie di comunicazione', che divelga dalla mente dei suoi figli il troppo facile orgoglio del diritto di incedere armati, perche le armi diventano presto di peso a chi presto pud non aver del pane; die in una parola faccia cessare l'onta di un Belgrado che, posto al confluente di di due fiumi navigabili, uno dei quali ha nome Danubio, presenta allo straniero che lo
1} Ibidem. Bla volontà di oc fare da sé , di non ammettete ingerenze, anche se provenienti da Occidente, è sottolineata anche dal console inglese Longworth che il 6 dicembre 1860 scrive a Russell: Tutta la sua condotta nei confronti del nostro corpo ha mostrato l'intenzione... di abbassare la sua influenza e di ignorare il suo diritto di inter­vento (T. W. RIKER, Michael of Serbia and the Turkish occupatoti, in Slavonic Review, luglio 1933, pag. 137).
2) ASME, Rcg. copialettere n. 34 cit., Cavour a Durando, 7 marzo 1860.
9) ASME, Busta 250. Dario a Cavour, 9 marzo 1860.