Rassegna storica del Risorgimento
1856-1861 ; SARDEGNA (REGNO DI) ; SERBIA
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1951
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66
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66 Angelo Taniborra
perchè questi, nonostante che sia stato prevenuto per iscritto, non ha fatto sparare perii genetliaco di Vittorio Emanuele le salve che erano state invece sparate in onore della Regina Vittoria. Ed è attento ai minimi particolari del protocollo e della correttezza diplomatica, che per un giovane regno come quello di Sardegna hanno, nei Balcani, enorme importanza: il ministro degli Esteri serbo aveva ritardato la restituzione della visita di dovere di otto giorni e siccome quando si presentò da me conobbe dal mio contegno che il console di Sardegna sapeva contare sino ad otto e che non era più dei suoi colleghi disposto a fare buon mercato della sua dignità, mi fece chiare e nette scuse pel ritardo frapposto alla esecuzione di un suo dovere. E analoghe lamentele espone anche per il ritardo del Principe Michele: oggi in Servia il rappresentante di S. M. Vittorio Emanuele sono io ed esso è tenuto verso ài me agli uguali riguardi che ai rappresentanti delle altre potenze . *)
A Durio non è difficile scorgere subito, a primo sguardo, i lati deboli della posizione e della iniziativa degli Obrenovié*. Tuttavia abbiamo l'impressione che egli, pur pronto a guardare al reale, rimanga in certo modo quasi imprigionato negli schemi giurìdici del trattato di Parigi o dei vari atti riguardanti la Serbia, si che gli sfugge, forse, il senso profondo della politica serba, dinamica e intraprendente, quanto è invece ferma e allineata su posizioni difensive la politica ottomana. Questo compito di sostenere in certo modo hi parte del diavolo per scrupolo di assoluta obbiettività quando invece sarebbe naturale tendenza della diplomazia sarda di lanciarsi a sostegno intero della Serbia, appare sommamente utile a Torino dove si ha bisogno di conoscere e rendersi conto di tutti gli aspetti, positivi e negativi, e al di là soprattutto di ogni sentimentalismo della situazione balcanica. Ma insieme, parte da Torino l'ammonimento - non solo limitato alla mediazione fra serbi e turchi per possibili incidenti poi avvenuti, e gravi, in agosto a non mostrare un zèle exagéré pour Ics interéts de la Turquie, car cela vous mettrait mal avec les Serbes et nous voulons maintenir avec eux les meilleurs rapports. Soyez donc prudent et reservé . 2) In definitiva, Dario mostra di fare buon uso di queste del resto precise istruzioni e, in occasione di incidenti fra serbi e turchi con morti e feriti, avvenuti nell'agosto, egli mostra grazie alla conoscenza del turco e al suo efficace intervento presso il Pascià della fortezza di Belgrado perchè i Turchi evitino gli incidenti di essere in certo modo il capo morale del corpo consolare nella sua opera di pacificazione e di distensione. Evitare, allontanare complicazioni di cui non si possono prevedere gli sviluppi ultimi è, immutata, la direttiva di Cavour come l'altra di tenersi dalla parte dei Serbi perchè c'è chi vuole ad ogni costo intervenire nella Turchia d'Europa e c'è chi spera che la notizia della uccisione di cinque turchi fortunatamente bosniaci e dei ferimenti di altri diciotto turchi anch'essi fortuitamente bosniaci avrà per effetto di far cadere i turchi della Bosnia soprai Cristiani della Bosnia, vi sarà un massacro colà al sopraggi ungere della notizia sopradetta, e la porta della intervenzione sarà finalmente aperta.3) Questo chi che pesca nel'torbido sarebbe, secondo l'opinione pubblica di Belgrado, il console russo e il faut bien dire que la Russie, conte que coù te, veut des desordres dans la Turquie d* Europe... . *)
*) ASME, Busta 250, Durio a Cavour, 11 marzo 1860.
2) ASME, Volume 83 della corrispondenza telegrafica e in cifra, in partenza da Torino* Cerotti (segretario generale) a Durio, 27 aprile 1860. *) ASME, Busta 250, Durio a Cavour, 13 agosto 1860. *) ASME, Busta 250, Dario a Cavour, 17 agOBto 1860.