Rassegna storica del Risorgimento
PILO ROSOLINO ; CORRAO GIOVANNI ; SICILIA
anno
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1917
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823
F. Guardiane
II modo col quale si presentavano i due cittadini, la barba, i capelli lunghi, il modo di vestire, tutto contribuiva a svegliare lo spirito siculo, che Fintarne governo aveva addormentato.
I Signori Pilo e Gorrao si trattennero per ben due ore in Gioiosa, dove ricevevano visite dai vecchi liberali e postisi in viaggio si avviavano per la via di S. Agata; l la sera pernottarono in un albergo vicino Capo Orlando, dove la gente di campagna accorreva per guardare li due siculi, giacché il loro viso, la maniera del loro vestire convinceva quella gente essere emigrati sbarcati per iniziare la rivoluzione ; essi altro non- facevano che incoraggiare la gioventù a tenersi pronti per prendere le armi e frangere le catene dell'aborrito governo Borbonico.
La mattina postisi in viaggio alle ore 10 antemeridiane arrivavano ad un miglio di distanza da Sant'Agata dove ponea fine la strada consolare.8 Là il Sig. Gorrao scopriva un suo amico liberale nomato Sig. Donato reduce di Mistretta, ove trovavasi a domicilio forzoso, e per la voce sparsa dello sbarco degli emigrati, la triste polizia Maniscalchiana8 l'avea lasciato libero, per cui esso avvia-vasi a Messina sua nativa patria. Dai Signori Pilo e Corrao si fecero delle interrogazioni al Sig. Donato, poscia si posero in viaggio per S, Àgata e dopo un'ora di cammino, entravano in paese in mezzo ad una moltitudine di popolo, si portavano in un albergo per ristorarsi e rifocillarsi un poco. Là ricevevano molti giovani anelanti di sapere qualche cosa sullo sbarco e si dovevano aspirare sul movimento siciliano, il Sig. Pilo ha preso la parola arringando colla gioventù a prender le armi e finirla una volta colla infame Urannidev così quella gioventù composta la maggior parte di studenti, entu-siastati da tale dolce e veritiero ragionamento, ciascuno uscivano il sublime tricolore. Il Signor Corrao le dicea che ciascuno si portasse nei rispettivi paesi per abbattere il governo esistente e per stabilire il governo provvisorio, colTavvertenza di non far entrare nessun vecchio negli affari novelli, causa della moderazione cancrenosa che arresta sempre il furore dei cuori generosi della gioventù. In questo istante awicinavasi il Sig. Calvagno e (Medea se potea carezzare
1 Un pinoso a mota della via la Messina a Palermo.
3 Via esterna e pubblica di comunicatone tra paese e paese, capace d'essere traghettata da carri incontrandosi*
a Capo della polizia dal 1849 era Salvatore Maniscalco, rimasto in Palermo Bino all'entrata di Garibaldi, 27 maggio 1860. Poi, ricoverato in Marsiglia, trasse vi gli ultimi anni, morendo nel 1864.