Rassegna storica del Risorgimento
AZEGLIO, MASSIMO TAPARELLI D' ; BALBO CESARE
anno
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1951
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pagina
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73
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MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
FRAMMENTI INEDITI DAL CARTEGGIO AZEGLIO-BALBO, 1847-48
Nella Sala dei Tesori della Houghton Library all'Università di Harvard è custodita una notevole raccolta di documenti editi ed inediti di personaggi di grande importanza per ogni nazione e per ogni periodo della storia. Fra le migliaia di carte si trovano alcuni opuscoli, lettere e documenti relativi al Risorgimento italiano, tra cui autografi di alcuni illustri Italiani dell'ultimo secolo Mazzini, Azeglio, i Bandiera, Guglielmo Pepe, Zambeccari e Antonio Morandi.
Siccome gli autografi di ogni persona sono in numero limitato e non carteggi completi, il criterio adottato nella costituzione della raccolta è stato quello di attribuire ad ogni carta il valore appunto di autografo, di documento staccato. Salvo in piccoli dettagli di poco conto, la maggioranza dei documenti non muta le tesi già accettate nel campo storico. Alcuni, però, riempiono lacune importanti, e tutti hanno nn vero interesse per lo studioso e, pertanto, si è ritenuto utile pubblicare, in questa ed altre riviste italiane, tutti i plichi della collezione.l)
Non si tratta in questo articolo di rifare la ben nota vicenda di Massimo d'Azeglio negli anni 1847 e 1848. Poiché queste lettere sono soltanto frammenti nella vita del grande politico piemontese nel periodo in cui egli ebbe posizione di primo piano fra le dramatis personae della prima guerra d'indipendenza, si è ritenuto necessario, però, inquadrarle, per porre questi frammenti nella loro prospettiva storica.
Le trame, le sètte, le cospirazioni che, prima dello scoppio dell'insurrezione e della, guerra del Quarantotto, flagellavano ed incendiavano l'Italia per poi finire in fucilazioni, prigionie ed esili, crearono nelle menti di alcuni uomini, dotati di una certa maturità politica, la convinzione che le cospirazioni non potevano portare né la libertà né U benessere del popolo italiano. Questa convinzione trascinò Massimo d'Azeglio dalla sua torre d'avorio di scrittore e di letterato e Io precipitò nella realtà della politica del Risorgimento. Sicuro che la rigenerazione italica non potesse venire dalle funeste cospirazioni, ma che potesse e dovesse venire da riforme, costituzioni, ordine, progresso e libertà promossi da Governi liberali moderati, egli si mise a propagandare la fede dei moderati. Le idee, o piuttosto i sentimenti espressi nelle prime pubblicazioni politiche dell'Azeglio non erano novità. Di fatto erano condivisi da lunghi anni da molti di ogni regione d'Italia, ma fu l'Azeglio che li organizzò e che, colle varie pubblicazioni dai 1845 al 1848, pose la base per un partito moderato.
La censura mantenuta dal retrogrado Piemonte in quel giorni non permetteva l'uso della stampa per diffondere le idee dei moderati, considerati dal Governo come esaltazioni pericolose per il benessere del popolo. L'Azeglio si volse alla meno retrograda Toscana dove il Governo del Granduca tollerava, entro certi limiti, una più larga libertà di stampa. Fu da Firenze, allora, che i più importanti scritti dell'Azeglio sui problemi politici zi diffusero per tutta Italia. Inoltre, fu a Firenze che l'Azeglio
') Ved. Il Risorgimento, Armo li. No. 1. (Milano, marzo 1950); Nova Hìstoria, Anno IL No. 6 (Verona, giugno 1950).