Rassegna storica del Risorgimento
AZEGLIO, MASSIMO TAPARELLI D' ; BALBO CESARE
anno
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1951
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pagina
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81
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Frammenti inediti dal carteggio, ecc. 81
Roma, 18 marzo 48. Caro Cesare.*)
Vedo che a far quel che si deve-, sempre s'indovina, lo ho voluto esser esecutor religioso della mìa parola, per quanto preferissi andar a Torino piuttosto che star- in quella Babilonia di Romagna, Ora sembra che senza romper fede sarò libero di far quel che mi conviene. Mi pare d'accorgermi che hanno circonvenuto il Papa per impedirgli a armare e prender Durando. H partito vecchio c'è sempre e penso abbia fatto questo, calcolo sciocco: Se mandiamo Durando e Azeglio coWarmata in Romagna, metteranno insieme una resistenza, e noi non ci parrebbe vero venisse l'Austria, e vogliamo lasciargli il paese aperto. Ora le cose di Francia tanto più, li spingono verso VAustria. Non mettono però in calcolo Velemento nazionale. Se n'accorgeranno.
Ti devo avvertire che è venuto qui unfrancese che gira onde far che si dia occasione di guerra alla Francia. Vuol fare sollevare la Lombardia. Gli abbiamo detto che- se torna a conto alla Francia non torna a noi. Ho scruto a Genova alla Teresa 2) e a a?Adda 3) per metterli in guardia. Ora scrivo a te. Lunedì spirano gli otto giorni che mi sono impegnato coi ministri a aspettare: se come credo non se ne fa nulla, parto con Durando. Ma temo sarà segnale di guai. Chi ne è cagione, ci penserà. Passo per Firenze per veder Rina *) che non vedo da Novembre. Se vi fosse motivo per farmi precipitare il ritorno, mi scriveresti a Firenze. Aspetta però la mia lettera di martedì. Sono persuaso che la sola pubbìicaiione del tuo ministero avrà servito a metter ordine e quiete. E un momento difficile, e grave: ciò vuol dire che è fatto per un par tuo. Addio.
M.o. A.o
Poche ore dopo che l'Azeglio scrisse questa lettera, la notizia dell'insurrezione di Milano trasformava la già eccitata Roma in tuia città piena di entusiasmo indescrivibile. H periodo della preparazione e delle dimostrazioni patriottiche era passato. Ora si trattava dell'adempimento dei più grandi sogni del Risorgimento per mezzo della guerra.
Ogni sforzo per impedire la partenza delle forze romane fu vana e il 24 marzo le truppe regolari stanziate nella capitale partirono dirette alla frontiera. Durante la stessa notte il generale Durando, insieme con Massimo d'Azeglio e il Conte Avo-gadro di Casanova,5) suoi aiutanti, lasciò la città per raggiungere la truppa già
') Busta indirizzata A. S. E. Conte Cesare Balbo, Ministro degli Aff. Esteri, Torino.
2) La Marchesa Teresa Doria, figlia del marchese Marcello Durazzo di Genova. Col marito, il marchese Giorgio Doria, condusse un'attivissima opera patriottica e liberale durante il periodo del Risorgimento nazionale. Ved. F. POGGI, in Dizionario del Risorgimento, II, 955-56.
3) H milanese Carlo d'Addo.
*) Alessandrina, figli di primo Ietto dell'Azeglio. Sposò il marchese Matteo
Ricci di Macerata.
fi) Conte Alessandro Avogodro di Casanova, vercellese. Capo di Stato Maggiore delle truppe pontificie nel 1848. Successivamente ebbe alti comandi militari e quello del corpo d'armata di Firenze. Nel 1876 nominato Senatore del Regno. Ved. P. SCOTA-JUNI, in Dizionario del Risorgimento, IX, p. 133.