Rassegna storica del Risorgimento
AZEGLIO, MASSIMO TAPARELLI D' ; BALBO CESARE
anno
<
1951
>
pagina
<
85
>
Frammenti inediti dal carteggio, ecc. 85
coro tonti altri, che Durando ed io avevamo fatto apposta a lasciarle occupare le pro-vincie affinchè per disperate si dessero a C. Alberto e che siamo stati alla testa d'intrighi, trame, ecc. onde ottener questo scopo, e tuttociò Vabbiamo fatto perchè eravamo venduti a C. Alberto. Siccome, per quanto non per cagion nostra, ma per la forza delle cose, pure la faccenda è finita appunto cosi; capisci che io non posso accettar niente che sembri grazia o favore del Re. Se vorranno credere, che ho intrigato onde gli si diano, almeno dovranno dire che ho lavorato gratis.
Perciò ti prego come amico e come ministro di farmi buone le ragioni di questa non accettazione. M'hanno scritto da Strambino, ') se volevo accettare la candidatura loro, ed io ho esposto la mia situazione e detto, che dopo averne scruto a te, accetterei.
Ora un'altra cosa. Siamo sempre a Vicenza, che il Gen, Durando ha saputo difender da buio contro 18 mila uomini e '42 pezzi. Siamo 7 o 8 mila uomini di guarnigione che dietro muri e barricate valgono per altrettanti; ma se si dovesse uscire, non bisogna far capitale che degli Svizzeri (3500) e de* carabinieri 300. Sul Piave si son già radunati dai 12 ai 15 mila uomini. Truppa nuova e che vai poco, se vuoi, ma alla fine per noi son troppi. Ho sempre scritto a Franzini 2) che se ci mandava una brigata si sarebbe potuto agire, se no, no! E se cela mandava in principio, certo si fermava Nugent per via, e non Vavrebbero avuto sulle braccia a Verona. Basta, son persuaso che non è stato possi' bile. Ora però dopo la presa di Peschiera e la vittoria di Goito mi pare che bisognerebbe ad ogni casto mostrare che non s'abbandonano queste provincie che si sono accostate al Piemonte e Lombardia. Altrimenti la Repubblica avrebbe un pretesto di cercare l'intervento di Francia, e credo che ne hanno una gran voglia. Franzini mi disse che fin da principio aveva avuto il pensiero che il Duca di Savoja venisse nel Veneto con una divisione, ma che il Re non aveva voluto. Dal punto di vista mio, credo che ha fatto male a non volere politicamente, ed anche militarmente; perchè al principio appoggiandosi a Udine, Palma, e Osopo con poco si poteva tener indietro i rinforzi. Pud essere però che ci fossero ragioni che non conosco. Ma ora, ripeto, ara che a Verona va bene, e che queste provincie si son unite, bisogna pensarci sul serio, e non lasciarle correre, guastare, e taglieggiare da un'armata nemica che con poca (ma buona) forza facilmente si rimanderebbe indietro.
T'ho detto le cose come sono, o almeno come le vedo, a te ora a fare quello che credi màglia Aggiungo ancora che non bisogna farsi illusione. Se le masse hanno il buon senso di capire che l'unione con una buona costituzione è tutto quello che si può desiderare ora, vi son però molti b romitori che ognuno vài per 100, a scompigliare. 1 bronillons agiscono, e le masse che son sempre un po' inerti si lasciano influenzare. Il Re ha dominato sin ora tutto ciò, ed ha fatto trionfare il partito del giudizio a forza di far bene, francamente, e da vero buio quello che ha fatto. Ma bisogna seguitare, e fare pel Veneto quello che ha fatto pel Lombardo. Un'entrata in scena d'una bella divisione col Duca di Savoja alla testa, farà l'ottimo effetto di dissipare tutti i brouil-lons, e assicurare sino all'Isonzo U trionfo del partito del giudizio.
') Collegio elettorale nel Piemonte
2) Conte generale Antonio Franzini., piemontese, ministro della guerra nel gabinetto Balbo. Nel settembre 1848 assunse il comando del Corpo di Stato Maggiore.