Rassegna storica del Risorgimento
SALVEMINI GAETANO
anno
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1951
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pagina
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102
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102 Libri e periodici
il Nicvo ripopolò delle leggende e dei romanzi della sua prima giovinezza e ne venne fuori l'incomparabile scenario dei primi capitoli delle sue Confessioni.
Elementi pittoreschi del paesaggio, ispiratori di poesia, baluardo della lotta secolare dei Friulani contro Slavi e Tedeschi, testimoni della travagliata vita di un popolo nobile ed eroico, i castelli del Friuli hanno finalmente trovato il loro biografo, che, colmando una lacuna, ha inteso darcene una compiuta trattazione didascalica. L'Autore, pur rivolgendosi ad un pubblico vasto e non solo agli eruditi, offre un ottimo materiale raccolto con paziente ed appassionata ricerca. Di qui dovrà certamente partire ehi vorrà cimentarsi in una organica trattazione storica del Friuli, dei suoi castelli e della sua gente.
Non meno celebri di quelli della Valle d'Aosta, i castelli friulani offrono materia di indagine anche al cultore della storia del nostro Risorgimento, solo che ricordi la resistenza dei Friulani dagli .spalti di Osoppo, o riviva il martirio dei patrioti tra le mura del castello di Udine o di quello di Gorizia.
Il lavoro del de Benvenuti è completato da una bibliografìa ed arricchito di numerose illustrazioni. La Camera di commercio di Udine, che ha promosso l'edizione, ha curato che il volume fosse apprezzato anche per la sua veste tipografica.
VITTORIO E. GIUNTEMUA
GEORGE M. TREVÈX,YAN, Stona della società inglese (Biblioteca di cultura storica, 28): Torino, Einaudi, 1948, in 8, pp. 766. L. 2400.
Tra le molte opere del noto storico inglese questa' è certo tra le più piacevoli a leggersi. Lo stile del Trevelyan è in genere piuttosto secco e legnoso; qui invece è piano e scorrevole e sovente arguto e sorridente, in realtà l'autore ha buon giuoco perchè è l'argomento stesso che gliene porge la tentazione: dall'Inghilterra di Chaucer alla fine dell'era vittoriana si dischiudono i vari momenti della storia sociale, di quella storia sociale, senza la quale, per il nostro, la storia economica resta arida e la politica non intelligibile.
Nel grosso volume va sottolineata una abbastanza felice osmosi tra storia, diciamo cosi, economico-sociale e storia del costume e talora persino della moda.
Alla chiarezza del volume giova anche moltissimo la limpida traduzione di Umberto Morra, che ha voluto aggiungere moltissime note a pie pagina per chiarire al lettore non specialista di storia inglese riferimenti storici e geografici.
Certo l'impressione della lettura della fatica del Trevelyan è in genere favorevole, proprio per il gusto un po' epicureo del lettore. Qualche dubbio sorge allo storico, che il Trevelyan è propenso a caricare le tinte in un senso o nell'altro: ad esempio poca comprensione per il cattolicesimo, che invece nel mondo inglese ha sempre rappresentato punte di estrema raffinatezza spirituale e di altezza umana: e ancora una eccessiva visione da nazionalista sassone.
Effettivamente le più forti simpatie dell'autore sono per il dorato e un tantino chiuso Settecento inglese, cosi laico e così arioso nelle sue ville e nelle sue architetture; e il suo disgusto (d'altronde non ingiustificato) per il mercenario e squallido mondo vittoriano. MASSIMO PETROCCHI
ALBERT MATBTBZ, Carovita e lotte sociali sotto il Terrore (Biblioteca di cultura storica. 35)? Torino, Einaudi* 1949* in 8, pp. 628. L. 2100.
Nella traduzione di Franco Venturi e di Paolo Senni vede la luco in italiano la nota opera del grande storico francese. Costruito com'è su un, accuratissimo esame della vita quotidiana, il lavoro del M. rimane sempre fondamentale per la particolare perizia di legare storia economica e storia sociale. Dal tentativo di calmiere popolare