Rassegna storica del Risorgimento

SALVEMINI GAETANO
anno <1951>   pagina <111>
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Libri e poriodwì 111
Gregaria XVI. Miscellanea commemorativa, a cura dei Padri Camaldolesi di S. Gregorio al Celio: Roma, 1948, in 8 gr., 2 voli., pp. XXII-456, 560. S. p. [Inserito ora nella Miscellanea histariae pontificia?, voli. XIII-XTV; Roma Pontificia univer­sità gregoriana, 1948, in 8, pp. 458-604, con indice dei nomi].
Nobile e meritoria impresa 1*ideazione e la raccolta dì questa miscellanea, dovuta al memore animo dei Camaldolesi verso un loro illustre confratello; nobile e meritoria impresa* che, con il contributo di altri studiosi laici ed ecclesiastici. Teca notevole aiuto alla miglior conoscenza di un Pontefice e di un pontificato tra i più soggetti a critica all'indomani stesso della loro scomparsa e malamente giustificati da una superficiale, anche se bene intenzionata, letteratura defensionale, agiografica (ultimo esempio, DOMENICO FEDERICO, Gregaria XVI tra favata e realtà: Rovigo, Istituto Padano di Arti Grafiche, 1948, in 16, pp. 277 con tanto di indice antroponomastico). D'altro canto, il notevolissimo saggio di DOMENICO DEMARCO, Il tramonto dello Stato Pontificio. Il papato di Gregorio XVI; Torino, Einaudi, 1949, in 16, pp. 304, fondamentale agli effetti della interpretazione economico-sociale, vista su un piano nuovissimo e con meritoria ricchezza documentaria, non recai per la parte storico-politica, elementi diversi da quelli noti della polemica liberale ottocentesca, anche se arricchiti dalla accentuazione dei motivi sociali. La let­tera proemiale di Pio XII e la vivace premessa di don Giuseppe de Luca sot­tolineano, e s'intende, gli aspetti religiosi del Papa camaldolese, che, senza alcuna amabilità. Costa de Bcauregard avea definito come le type sans larmcs et sans sòurires de la Papauté.
Chi scorra le esperte e documentate monografie contenute nei due grossi volumi riconoscerà senza riserve i meriti religiosi di chi, sorto da una rigida formazione clau­strale (A. Giabbani) e amico del Rosmini (G. Bozzetti) consacrò tutto se stesso alla difesa e allo sviluppo del cattolicesimo nel mondo (M. Cordovani, G. Hofmann, R. Lc-fevre, P. de Leturia, H. E. G. Hope, A. Simon, P. Sughi, J. Grisar) e tanto impulso diede alle missioni (C. Costantini).
Una falsa tradizione, fondata sugli elementi forniti dalle pasquinate, dalla polemica anticlericale e dall'arte spietata del Belli ha per tanto tempo presentato Gregorio XVI come il prototipo papale dell'ignoranza e della insensibilità artistica. Anche da questo punto di vista la ricca raccolta smantella pregiudizi e deduzioni arbitrarie e con una serie di documentazioni efficaci ristabilisce la verità, sia nei riguardi dell'amore del Papa per la cultura (E. Croà, D. Federici), sia per il suo interessamento per l'archeo­logia e le arti belle (A. Bartoli, E. Josi, R. Lefevre, A. Mercati, B. Nogara, P. Pcrali, R. Fausti). E ha Roma gregoriana ci presenta A. Munoz, quasi pittoresco palcoscenico del mondo vario, spettacolare e clamoroso, che, attorno a un protagonista d'eccezione, evoca con rara efficacia e sapiente dosaggio di tinte S. Negro dai sonetti del Belli.
A Papa Gregario je volevo bene, perchè me dava er gusto de polenne dì male, ha lasciato scritto il poeta; e, forse, questo fu il sentimento tra scanzonato e benevolo con riserva di molti dei fedelissimi sudditi del Papa dell'era novella, i quali criticavano il sovrano, ma rispettavano il Pontefice.
Il guaio è, che a Roma, distinguere il sovrano dal Pontefice era impresa grossa e di assai incerto e difficile esito. Per cui noi leggiamo oggi con grande interesse e con notevole giovamento delle nostre conoscenze il rapido saggio di P. Ciprot i i sulla legislazione di Gregorio XVI e le quasi cento pagine della solida monografia di P. Dalla Torre sull'opera riformatrice ed amministrativa di quel Papa, animato non solo da altissimo zelo religioso ma da una gran buona volontà di correggere i difetti del un Stato; ma poi riamo costretti, a domandarci quali ninno stati i risultati di quello zelo e di quella buona volontà. I diplomatici stranieri ricordati di passata dal Ghisalbcrti (che, accanto agli interessantissimi documenti pubblicati dal padre P. Pirri sul memorandum del *31, in parie noti alla Del Piano, ha introdotto il