Rassegna storica del Risorgimento
SALVEMINI GAETANO
anno
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1951
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pagina
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123
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Libri e periodici 123
conservare i privilegi, stanno là per rovesciarsi sui popoli sorgenti alla rivendicazione dei-loro diritti; cosi è forza concludere che il pernio della reazione europea è la plutocrazia. Il Papa-re non reggerebbe un minuto senza le baionette; i re assoluti non potrebbero mantenere le armate se queste non rappresentassero la difesa di una casta cosmopolita che le mantiene La sola casta potente è oggi la feudalità del denaro. Alla plutocrazia servono la clerocrazia e la militocrazia. Rothschild è più forte del Papare e dell'imperatore di Russia. Potremmo sperdere tutti i preti, sbaragliare tutti gli eserciti del despotismo, proclamare momentaneamente la repubblica universale. Senza cambiare l'ordinamento economico dell'Europa, resterebbe infeconda la nostra vittoria.Ne consegue che la rivoluzione italiana non è rivoluzione soltanto nazionale ma è legata al corso della rivoluzione in Europa e, se effettuata nel quadro di questo socialismo, costituirà un elemento importante del rinnovamento federalistico dell'Europa.
Unità: ma unità che sia un elemento di progresso e non di reazione. L'unità accentratrice, sia essa di origine e sostanza monarchica, sia essa di origine e sostanza mazziniana, è un'unità che non contribuisce allo sviluppo democratico del Paese. Qui la voce del Montanelli si fonde con quelle del Cattaneo e del Ferrari nella scuola radicale che non solo i fatti hanno battuto, ma la storiografìa tradizionale ha ignorato.
E sono voci degne di essere ascoltate, perchè attraverso di esse si svela un alto ideale politico, che ha trovato un principio d'attuazione soltanto nel 1848-49 ma è rimasto poi strozzato nel decennio successivo. Un esperimento troncato, come lo ha giustamente definito il Valsecchi (Si commemora il 1848, in Saggi di umanismo cristiano, a. Ili, n. 1); il tentativo fallito di fare l'Italia con gli Italiani.
Per fare l'Italia con gli Italiani bisognava che le forze tendenti all'unità nazio-nale del Paese coincidessero con le forze che miravano al suo rinnovamento storico, morale, psicologico, politico e sociale. Ciò che non fu. Le voci di questo rinnovamento profondo furono, nel complesso, più déboli di quelle che chiedevano la formazione di uno Stato unitario, di uno Stato unitario prima d'ogni altra cosa. Perchè queste ultime esprimevano un'esigenza venuta a maturazione, cioè le esigenze della borghesia ormai pronta a balzar fuori-dalia condizione di tutela in cui il sistema degli staterelli reazionari la teneva; mentre le voci del rinnovamento totale erano le acerbe espressioni di una crisi della società non ancora giunta a maturazione.
Ferrari, Cattaneo, Montanelli rappresentano voci dell'avvenire, sostengono un punto di vista che si adatta a una società molto più evoluta di quella nella quale si trovano ad operare. E Montanelli, inoltre, con molte oscillazioni e incertezze. Dalla fede democratico-socialista dell'Introduzione, infatti, egli s'involge nel moderatismo cavonriane, per poi infine avanzare riserve anti annessionistiche che potrebbero confonderlo con un Savaresc, con un Cenni, farlo passare per un autonomista nel quale le ragioni antiunitarie nel senso di antiacceUtratrici perdono l'afflato moderno ed europeo che ritroviamo in Ferrari e Cattaneo per isolarsi ai margini del cammino storico. Infatti,nel '59-, Montanelli sembrerà e sarà di fatto una specie di relitto, cui gli avversari politici non concederanno niente più che un movente dettato dall'ambizione.
Invece si trattava d'altro: di una eccessiva aderenza del Montanelli, in ciascuna fase, alle esigenze più immediatamente politiche o a quelle che a lui apparivano come tali: che è quanto ha messo in rilievo il Sai a e, con altre parole, Gastone Manacorda il quale, recensendo le due edizioni (in Soeiefd, 1946, n. 6), osservava che Montanelli arriva al socialismo attraverso un ragionamento esclusivamente politico .... per questo il suo socialismo è un momento.
L' Introduzione quindi da una parte rappresenta il momento più alto del pensiero e della produzione montanelliana. dall'altra conferma la scarsa saldezza delle sue convinzioni. Su di lui esercitava influenza e suggestione, in quel periodo, l'ambiente democratico lamennaisiano, che stava ormai superando anche il cattolicesimo liberale. Nel '54 il Laiaeunais scriveva al Michelet; I ca ttoliciiiberali in Francia predicano