Rassegna storica del Risorgimento
SALVEMINI GAETANO
anno
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1951
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pagina
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131
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Libri e periodici 131
striale degli Stati Uniti d'America, il cui peso veniva a capovolgere definì ti vani ente Ile sorti del conflitto.
Questa prima relazione riguarda l'azione difensiva dell'armata del Maresciallo Messe, succeduto al Rommel, contro le forze della Vili Armata inglese, proveniente dall'Egitto e dalla Libia, e contro le truppe del 2a Corpo d'armata americano, le quali, sbarcate in Algeria e in Marocco, costituivano l'ala meridionale dello schieramento alleato, che si dilungava dalla costa Mediterranea ad ovest di Biserta agli Chotts, ove cercava di congiungersi coli'armata di Montgomery, per chiudere in una sacca le forze dell'Asse. U libro prende appunto le mosse dalle prime operazioni difensive della nostra I Armata per fronteggiare la tenaglia avversaria; tratta per esteso della grande battaglia delMareth in cui avvenne l'urto tra le forze dell'Asse schierate sulla cosidetta Maginot tunisina e le potenti truppe inglesi, mentre a Nord Ovest gli Americani cercavano d'infrangere la barriera ad essi opposta dalla divisione Centauro per tagliare i contatti tra la I Annata italiana, destinata nei piani anglosassoni all'accerchiamento e all'annientamento, e la 5 Armata tedesca. Ma la valida resistenza della Centauro e la elasticità di movimento delle forze italo-tedesche sul Mareth permisero, anche allorché Montgomery spostò l'attacco dalla costa all'interno, per poter meglio avvolgere le forze italiane sul fianco, al maresciallo Messe di sottrarre i suoi all'annientamento e di portarli sulPUadi Akarit raccorciando il fronte e riorganizzando i resti delle sue divisioni, ormai quasi prive di carri armati. H volume si dilunga poi a trattare l'organizzazione strutturale e i procedimenti tattici e logistici delle FF. AA. avversarie, presentando un quadro completo d'una battaglia della guerra moderna.
La difesa dell'Alcaldi di fronte alla nuova battaglia impegnata dalle truppe del-l'VIII Armata, il successivo ripiegamento dei resti dell'Armata Messe per quasi 250 km. di fronte a un avversario dotato di enormi mezzi meccanizzati fino alla posizione di Enfidavifle sono mirabilmente descritti con larghezza di' documentazione e con ampiezza di particolari, anche per quel che riguarda i rapporti tra il Comando della nostra I Armata e quello superiore tedesco del gen. Von Axnim, comandante in capo in Tunisia, tra i quali non sempre vi era identità di vedute, data la diversità, di concezione che esisteva intorno alla guerra mediterranea in genere ed africana in particolare, tra Italiani e Tedeschi.
Eccellente la ricostruzione della prima battaglia di Enfidaville, combattuta contro un avversario enormemente supcriore di forze, da parte delle truppe italiane e tedesche, che ormai lottavano senza speranza alcuna, col solo scopo di procrastinare la fine, ormai inevitabile, della resistenza in Africa, e coronata da un miracoloso successo difensivo. Cosi pure quella della seconda, svoltasi mentre le truppe tedesche della 5 Armata si arrendevano in massa, senza opporre più. una resistenza organizzata, e le forze italiane superstiti imbastivano un'ultima difesa sugli accessi della penisola di Capo Bon contro tutte le forze avversarie ormai scatenate addosso ai resti della I Armata, e finita con l'ordine impartito da Roma ai superatiti difensori della Tunisia di cessare la lotta disuguale ed inutile.
La relazione, arricchita di un gran numero di allegati, è interessante anche per alcune considerazioni di notevole rilievo su argomenti singolarmente importanti. Dalla situazióne strategica generale ai rapporti intercorsi coll'allcato tedesco, dalla situazione organica delle unità ai procedimenti difensivi ed offensivi nostri e del nemico ogni problema è trattato con efficace argomentazione e abbondanza di particolari, l'ima e gli altri preziosi agli studiosi di storia militare e politica contemporanea. La relazione del maresciallo Messe ha soprattutto il merito di essere un'opera a carattere storico, libera da pregiudizi ideologici e dalla faziosità politica che turbano tante altre opere sugli stessi argomenti. ... ,
CARLO GOTSALBERTI