Rassegna storica del Risorgimento

PILO ROSOLINO ; CORRAO GIOVANNI ; SICILIA
anno <1917>   pagina <836>
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F. Guardione
siimeli alla Piana e dovunque si potevano attingere degli uomini per formare una forte colonna.
In questo punto una compagnia di armi si presentava alla cosi detta Zerra non oltrepassando le case cosi dette il Monaco; I Sig.*1 Pilo e Corrao di unito al Signor Losguiglio una sera dormivano in un antro, ora in un pagliaio, e non riposavano giammai due volte in un sito, e trattenevano per ben sei esploratori pagati a tari * sei al giorno e mangiare, più i corrieri elie mandavano da per tutto. Andrea Soldano della Piana era costui che entrava ogni giorno in Palermo perla co­municazione attiva del Gomitato Segreto, sì avvicinava il tempo di dare il colpo, ed i Sig.*1 Pilo e Corrao si riunivano dentro il ferriate detta Ferriera con Carmelo Ischia Francesco Ferrante, Salvatore Macaluso e Mariano Mineo, tutti quattro capi di forza, là s'impegnavano con una forte discussione sotto un albero di Carrubba per un modo come assaltare la Città di Palermo, Ferrante, Mineo e Macaluso disposti tutti e tre a dare la vita per la comun causa, ed il Carmelo Ischia si opponeva fortemente ad entrare in azione adducendo per causa che erano mancanti di danaro, di munizioni ed armi, per cui non intendea prendere parte attiva, maledicendo il momento di aversi intricato nelle cose politiche, ma il Sig. Corrao per via di preghiere e di raggionare onde convincere quella dura ed oscura cervice ha bisognato faticare per ben un'ora dicendo che Garibaldi è con noi e la vittoria è indu­bitata.
Allora Ischia si disponea ad esser sotto gli ordini del Sig. Pilo e Corrao, appena un avviso di loro avvisasse promettendo éOOufmini della Piana delli Colli. Nella fine della discussione arrivava Pietro Losguiglio, con Ignazio d'Arpa dell' Olivuzza promettendo anche lui 100 individui dell'Olivuzza e deil'Uritore,2 dopo un'ora Mineo Ferrante, Macaluso ed Ischia scendevano da Piana dei Colli, per incominciare il loro lavoro, da Palermo si mandava un poco di salinilro e piombo, inviandolo a Carini, come punto di operazione. Nel bisogno delle munizioni da guerra Pilo scriveva una lettera ad un suo nipote si­gnor Dente ufficiale della marina Sarda sul vapore del Governuolo, onde parlare il Comandante per munirci di un pò di munizioni; ma quello rispondeva di essere impossibili avere munizioni dei legni sardi giacché non amano che la Sicilia fosse in Rivoluzione. Il Sig. Pilo a tale riscontro montava in collera e dicea al Sig, Corrao ecco l'infamia del Gabinetto Torinese, altro non fa che a lavorare per assassinare
* Moneta siciliana : ogni tari equivaleva a cent. 42. Sobborghi di Palermo.