Rassegna storica del Risorgimento
PILO ROSOLINO ; CORRAO GIOVANNI ; SICILIA
anno
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1917
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pagina
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847
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Recensioni 347
Ho già detto elte il Cappelletti ha narrato diffusamente gli eventi del 1848-49, fra i quali furono assai notevoli quelli posteriori all' ar> niistizio Salasso. Già fin dal giugno, dopo la Battaglia di Giuratone e Montanara, che di tanti lutti fu causa in Toscana, e ohe dette luogo a vive recriminazioni per il mancato soccorso dei Piemontesi, s'era di molto raffrenato in tutti l'entusiasmo bellicoso, e Leopoldo li era andato diventando sempre più avverso alla guerra, di eui non vedasi per se utilità alcuna. A tale profonda mutazione nello stato d'animo ctel principe e del partito liberale avevano contribuito ragioni varie, còme la riluttanza a compiere nuovi sacrifici di sangue 0 fi danaro, il turbamento recato nelle coscienze dall'allocuzione pontificia"del il aprile, ed il timore, condiviso anche dai democratici, come il Montanelli ed il Guerrazzi, che la vittoria ;ndasss a beneficio del Piemonte soltanto. La speranza caldeggiata da alcuni* patrioti, che sul capo di Leopoldo II si posasse la corona di un nuovo regno d* Etrurìa, ingrandito con Parma e Modena, erasi ormai dileguata dopo il voto delle popolazioni abitanti nei Ducati per l'unione con Carlo Alberto. D'altra parte il contegno del Governo di Torino prima e dopo la vittoria di Goito non fu tale da dare pieno affidamento agli altri principi italiani del disinteresse, che animava il re di Sardegna nel condurre la guerra d'indipendenza. In un dispaccio dei 7 giugno 1848, diretto dal rappresentante Tiapoletano a Firenze* conte Grifeo, al proprio governo si accenna esplicitamente al màìwmore che il granduca mostrava in. quel tempo per le tendenze che ha veduto svilupparsi per la tynità 0' Italia, e che giustamente teme ricader potrebbero anche su di lui > e si attesta oli e egli non poteva discorrere su tale assunto senza alterarsi. Nel medesimo documento si parla di un foglio apparso in quei giorni con un appello a Leopoldo II, nel quale. agh poggiandosi alla sua lealtà ed alla promessa da lui fatta (che si aveva il torto di prendere troppo alla lettera:) di voler tutto sacrificare a vantaggio dell' indipendenza italiana, gli si dava consìglio di... abdicare in favore tU Carlo Alberto, onde agevolare la formazione del Regno d'Italia! E il tatto era messo kurelazione con,la notizia,divulgatasi appunto allora, del tentativo compiuto a Genova da alcuni sconsigliati di abbattere le armi del console toscano al grido di Abbasso il Granduca e Viva Carlo Alberto Re d'Italia .* Chi non vede in tutto ciò la prima origine del tìfiuto opposto da Leopoldo li all'offerta di intervento piemonteset
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