Rassegna storica del Risorgimento
PILO ROSOLINO ; CORRAO GIOVANNI ; SICILIA
anno
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1917
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pagina
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848
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848 Beconstoni
narle. Tumulti a Livorno e GosUUimU più o meno repubblicane. Poi un Ministero, nel quale i due personaggi più in vista erano sostanzialmente poco d'accordo fra loro, e uno almeno (il Montanelli) non aveva fiducia nel sovrano, il quale, non per sua colpa, era costretto a diffidare di entrambi. 11 risultato di tale caotica condizione di cose non si fece molto attendere, e fu la partenza del Granduca per Gaeta,, divenuta la roccaforte della reazione, a cui seguirono l'anarchia demagogica, la restaurazione moderata e l'intervento austriaco, forse-subito più che desiderato da Leopoldo II..1
Cosi ebbe inizio quel dramma decennale che, sorto dalla rottura fra il principe e il partito liberale, doveva poi sciogliersi nei modo più felice per l'unità e per la fortuna d'Italia.*
GIUSEPPE PALADINO. I
1 II Cappelletti sì sarebbe acquistati maggiori titoli alla riconoscenzadegli studiosi se, avvalendosi delia maggiore larghezza attualmente consentita nello-esame dei documenti ufficiali relativi alla storia del Risorgimento, avesse eseguite ricerche nei pubblici archivi. Il suo libro sarebbe riuscito certamente molto piti interessante, e forse qualche dubbio, come quello dei veri sentimenti che il gran* duca nutrì a proposito dell'intervento austriaco, sarebbe rimasto definitivamente
chiarito.
3 L'autore discorre con una certa brevità dei latti del 1859.Ma evidentemente egli ha voluto far la starla di Leopoldo LI, che termina col 27 aprile, e< non quella dell'evoluzione del sentimento nazionale in toscana, e delle vicende attraverso le quali la regione passò a far parte del Regno di Sardegna e poi del Begno d1 Italia, argomenti trattati recentemente da B. Della (Torre in un pregevole volume détta Collezione Boriai (Serie VHt, n. 4).