Rassegna storica del Risorgimento

ISRAELITI ; TRIESTE
anno <1951>   pagina <641>
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Gli ebrei di Trieste nel Risorgimento italiano 841
I Nona danno cospiratori al Risorgimento dal 1796 al 1866.
Anselmo Pinzi, spiato e vigliato dai poliziotti durante la restaurazione austriaca del 1815 dopo un secolo a rivendicato: otto giovani triestini del suo nome, volontari per l'Italia una, contribuiscono allo schiacciamento della monarchia asburghese.
Un Laudi è vigilato dalla polizia nel 1815 per i suoi sentimenti antiaustriaci, e un altro Laudi, setlanl'anni dopo* istruendo Guglielmo Oberdan, ne modella le sfuma­ture dello spirito.
Un altro casato triestino d'origine israelita, quello dei Liebmnn, in prima fila nel movimento unitario dal 1860 in poi, s'è acquistato una nobiltà patriottica anche co1 suoi otto volontari della guerra di redenzione, due dei quali sacrificarono la vita.
Pure i Levi si trovano presenti in tutte le cospirazioni triestine e nei fatti d'arme dal 1848 al 1918.
E i cognomi Ara, Jona, Luzzatto, Morterra, Padoa, Usiglio e altri, onorati della incisione nella targa di bronzo dei caduti triestini tra il 1915 e il 1918, rappresen­tano il coronamento di un'opera santa, iniziata dai nonni, proseguita dai padri, compiuta dai figli e dai nipoti con la morte.
Non pochi degli uomini qui ricordati elevarono ed elevano la fede nell'Italia fino al culto di religione, e non appartengono più o non appartennero mai alla confessione mosaica. Alcuni di essi passarono al cristianesimo o in seguito a matrimoni misti o per aviere comune anche la religione con la massa popolare, o per qualsiasi altra causa.
Alcuni furono inscritti nei registri della chiesa cattolica fino dalla nascita, sicché unicamente il cognome ebraico resta segno della loro ascendenza.
I frequenti matrimoni misti in tutte le classi urbane dimostrano come i seimila (nel 1930) concittadini di religione israelita vivano in stretta intimità conia moltitudine e godano considerazione e stima: molti di essi di fatti furono elevati dalla cittadinanza a posti onorifici.
Oltre che per qualità intellettive e morali, i patrioti triestini ebbero fiducia in parecchi uomini d'origine israelita, e li amarono sopra tutto per il loro fervido, tenace sentimento nazionale e per la loro fede mistica nell'unità italiana, sentita talora con passione d'apostolato e di martirio.. ")
4).1 li ZOLLER (ZOLLI)- in uno scritto sulla coscrizione degli ebrei di Trieste nel 1788-, pubblicato nel Messaggero Israelitico, numero di settembre-ottobre del 1913, informa che dai registri della Comunità, dal 16 aprile 1647 a tutto il dicembre dell 787, non appare nessun cognome tedesco. Si comincia a trovarne qualcuno (tre o quattro sui 153 inscritti) appena nel 1788. Quando l'imperatore Giuseppe II d'Asburgo, il gernusuizzatore, tentò di obbligarli a scegliere nomi e cognomi tedeschi, essi (divenuti 221 su di un totale di 5424 abitanti della citta) si opposero vivacemente alla pretesa, protestando essere regolata la nostra nazione qui sull'uso della lingua italiana, come la massima parte oriundi dall'Italia ed istruiti in essa lingua soltanto .
Nel censimento del 1735 (Nola di tutte te famiglie, con la distinta di tutte le persone che le compongono, tanto paesane, chejòrastiere, che si ritrovano presentemente nella città di Trieste), su di una popolazione urbana di 3865 persone delle quali 3514 residenti stabili e 248 forestieri, sono registrati 103 ebrei, dalia cui distimia nominale risultano 21 famiglie con 13 cognomi diversi: 5 famiglio Parente, 2 Levi, 2 Porto (una veneta e una ferrarese), 2 Luzzatto da Gorizia, 2 Gentile pure da Gorizia, e 7 altre famiglie dai cognomi: Ascoli (ferrarese), Caravaglio, Cusin (veneta), Gategno, Laudi, Morpurgo, Stella, Treves; inoltre 3 uomini indicati ognuno con la voce Todesco, che può essere