Rassegna storica del Risorgimento
ISRAELITI ; TRIESTE
anno
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1951
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pagina
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647
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Gli ebrei di Trieste nel Risorgimento italiano 647
tutti della sua nazione (wic alle sciner Nation) oppure come, i rimanenti della loro nazione (nie die Ubrigen ihrer Nation).
Al nome del medico doti. Benedetto Frizzi, minervale, descritto dal Caprin nei Nostri Nonni, il referente aggiunge: Già dai primi tempi è noto come un fautore del sistema francese; esalta Napoleone quale il piti grande uomo, come tutti, della sua nazione.
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Il settimo elenco, del 1816, abbinato a un rapporto del capitano della milfoiw civica territoriale Leopoldo de Burlo, che denunciò una schiera di cittadini, i quali nel periodo napoleonico avevano dice la denuncia dimostrato apertamente il loro attaccamento al sistema francese, abusando della tolleranza e della clemenza del Governo, e continuano tuttora senza riguardo a parlare, ecc., contiene altri due nomi d'israeliti non compresi nelle liste precedenti: quelli di Sansone Levi e di Davide d'Ancona.
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L'ultimo elenco l'ottavo riguarda 59 persone sospette, sulle quali la polizia centrale di Vienna aveva chiesto informazioni, che nella minuta sono fornite- dalla polizia di Trieste con note aggiunte a ciascun nome. Vi sono compresi undici israeliti, già tutti menzionati in altre liste.
LE CAUSE DELL'ACCESO BONAPARTISMO
H sistema napoleonico, giuridicamente egualitario, aveva procurato agl'israeliti quelle liberta, che erano state loro negate dai regimi medioevali.
Napoleone non ammise più l'esistenza di una nazione ebraica distinta nel seno della votazione francese, e non riconobbe tra i cittadini dello stato, che soltanto francesi, liberi di professare qualsiasi fede religiosa.
Per il codice napoleonico gli ebrei furono considerati francesi di confessione mosaica.
Contro la codificazione di questo principio protestarono i rabbini più intransigenti assertori dell'individualità nazionale ebraica, ma essa riuscì molto gradita alla generalità dei figli d'Israele, che apprezzarono i vantaggi delta libertà e dell'eguaglianza giuridica. *)
l) Fino al 1809 anche a Trieste vigeva per li giudei l'obbligo sancito dallo statuto della città, e introdotto nel 1421, a imitazione di altri paesi, di tenere cucita sulle vesti, davanti al petto, la lettera 0 di color giallo, bene in vista,, non nascosta, affinchè essi fossero conosciuti dagli altri, Botto pena di un'ammenda di dieci lire, del valore d'allora; concedendo facoltà a chiunque di fermare l'ebreo, che non tenesse esposto quel segno, d'interrogarlo, e se non Io mostrasse scoperto, di denunciarlo, semplicemente a vaco, senza bisogno fi alcuna formalità scritta, al giudice delle cause criminali;il quale, dopo citato, per una volta sola, il denunciato, era tenuto a prestar fede unicamente al giuramento del denunciente, cui spettava il guadagno di un terzo dell'ammenda versata dal condannato. Era escluso da tale obbligo il banchiere comunale.
L'istituzione del ghetto, prescritta dal papa Paolo IV nel 1555, fu applicata a Trieste e a Gorizia, per ordine inesorabile dell'imperatore Leopoldo I d'Asburgo, nel