Rassegna storica del Risorgimento
ISRAELITI ; TRIESTE
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1951
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650
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650
Angelo Scocchi
TRA I VIGILATI DOPO IL 1818
Gli elenchi dei compromessi politici nella involuzione del 1848, compilati dalla polizia quattro anni dopo, conservati nell'archivio di stato di Trieste e riprodotti da Giuseppe Stefani in Documenti e appunti del Quarantotto Triestino, contengono diciotto nomi d'israeliti.
I diciotto nomi ebraici del Quarantotto, ordinati alfabeticamente, cominciano con gli stessi della distinta dei bonapartisti del 1815: AImcda e Alpròn, e ripetono quelli di Cusin, Frizzi, Guastalla Levi, Morpnrgo, Jona, Coen, Norsa.
Anche per la notorità che godono molto famiglie dei patrioti del Quarantotto riescono interessanti le note informative della polizia aggiunte a ciascuno dei menzionati:
1. Almeda Giuseppe, ebreo, d'anni 52, direttore di una società di assicurazioni. Si dimostrò caldo aderente al partito italiano.
2. Alpron Angelo, ebreo di Padova [questa indicazione della polizia è errata: l'Alpron era nato a Gorizia] di 46 anni, coniugato, agente di commercio. Fu redattore del giornale sovversivo II Costituzionale, qui pubblicato nel 1848. In seguito ad un articolo offensivo pubblicato in questo giornale contro la Madre di Dio, fu condannato a 14 giorni di prigione, scontati in castello.
E del resto senza influenza.
3. Colobi Romolo, ebreo, di 35 anni, celibe, avvocato. Fu tra i partigiani del movimento italiano: il suo contegno è attualmente improntato a prudenza,
4. Camerini Giuseppe, figlio di un commerciante di mobili, benestante, ebreo, nativo di Trieste. Si compiacque di manifestare il suo liberalismo con eccessi e con mio stravagante modo di vestire. Senza influenza politica. Attualmente intimidito*
5. Costantini Flaminio, israelita, triestino, d'anni 23, cassiere presso il fratello Raffaele Costantini, commerciante, cèlibe. Satellite del partito d'azione, auspicava la vittoria della guerra di indipendenza italiana e la distruzione dell'Austria.
6. Costantini Raffaele.
Nessuna nota illustrativa della polizia accompagna questo nome, evidentemente molto noto a tutta la città e alle autorità governative, 1)
) Sono conservati nell'archivio di Stato di Trieste due rapporti polizieschi eloquenti riguardanti Raffaele Costantini, che fu uno dei segretari nel 1848 della Società dei triestini, e nel 1861 fu eletto consigliere comunale e si schierò all'ala estrema del gruppo liberale.
Il rapporto del 5 luglio 1862 è del direttore di polizia Kraus alla luogotenenza: Nella seduta di ieri del consiglio comunale venne ampiamente discussa la questione riguardante le qualifiche degli aspiranti impiegati commi d in proposito il consigliere comunale Raffaele Costantini, di noti pessimi sentimenti politici contrari al governo, ha tenuto un discorso nel quale cercò di dimostrare che si deve completamente astrarre dal contegno politico degli aspiranti ai posti comunali, bastando che gli impiegati stessi 9Ìeno onesti e rispettosi dello leggi del paese, e ciò per U motivo che non viviamo pia in tempi nei quali i ministri erano considerati come semidei e anche perchè i sistèmi oggi vigenti potrebbero domani crollare. Messa lo sua proposta all'ordine del giorno, fu approvata a maggioranza di voti. Dovrebbero aver votato in favore i seguenti consiglieri comunali di pensimi sentimenti politici e, come in generale si afferma, molto pericolosi: Nobile, Hermet, Calabi, Picciolo, Gregorutrì e il vicepresidente, noto come ita-liauisBimo, Morpnrgo. Discorsi del genere vengono di solito discussi prima delle sedute