Rassegna storica del Risorgimento
ISRAELITI ; TRIESTE
anno
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1951
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pagina
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655
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Gli ebrei di Trieste nel Risorgimento italiano 655
DAL 1918 AL 1950
Lo stadio del 1930 si ferma ull'unno 1918, quando l'unità italiana ebbe raggiunta, verso settentrione e verso levante, la frontiera naturale dell'arco alpino, dal Brennero al Quarnaro, chiudendo il ciclo storico del nostro risorgimento, per quanto sembrava, almeno in quel momento. l)
Simultaneamente, in conseguenza dell'i in pegno assunto, durante la guerra del 1914-18, dal ministro inglese Balfour verso il movimento sionista, cominciò a delincarsi la possibilità di ricostituire lo stato ebraico in Palestina.
Questo avvenimento determinò il risveglio della coscienza nazionale ebraica anebe in molti israeliti, ebe fino allora avevano considerato il mosaismo soltanto come una dottrina religiosa con riti ereditati dagli avi e osservati, con diligenza per antica tradizione, senza concepire neanche la più lontana possibilità della risurrezione dello stato d'Israele, per quanto invocata nelle orazioni al Dio d'Abramo e di 'Giacobbe da quasi due millenni.
Per gli ebrei di Trieste il principio del risorgimento palestinese venne a coincidere con la fine del semifeudale impero asburgbese, odiato per il suo ingenita antisemitismo.
]) Subito dopo compiuto questo studio, venni a conoscenza della recentissima opera di Guido Bedarida, Ebrei d'Italia, del più alto interesse per l'argomento, che è qui oggetto di esame.
Tale opera passa in rassegna l'apporto dato dagli ebrei alla cultura italiana, specialmente dal 1848 al 1948, e, tra l'altro, anche la loro partecipazione al giornalismo, alla politica, alla diplomazia, alle guerre e ai movimenti patriottici.
Per la partecipazione alla diplomazia è fatto il nome del triestino Oscar Hierschel de Minerbi, ministro d'Italia prima a Bucarest e poi nel Messico.
Vi si accenna al racconto del Panzini Viaggio con la giovane ebrea (Milano, 1935), dove è descritto come sentissero l'Italia gli ebrei a Spalato, e al romanzo di Luigi di San Giusto, Schemagn Israel (Torino, 1924), nel quale è narrata la dolorosa vita di Trieste giudaica e di Trieste italiana attraverso le vicende di una famiglia israelita durante il primo armo della prima guerra mondiale; lavoro definito un documento dal vero , più che un romanzo.
A conferma del notevolissimo contributo degli israeliti giuliani, volontari nell'esercito italiano, il Bedarida si richiama- al lungo elenco in Pagine di passione giuliana -Volontari e irredentisti nell'amore nell'insegnamento di Guglielmo Oberdan; nelle quali pagine si esalta l'opera d'italianità esplicata in battaglia, nel giornalismo, nella vita quotidiana, dagli ebrei giuliani; si riportano le motivazioni delle loro ricompènse al valore...; si ricorda infine che le dimostrazioni antitaliane della teppa triestina avvenivano contemporaneamente davanti al consolato d'Italia e in ghetto;
Il Bedarida riporta il riconoscimento del patriottismo di molti ebrei italiani ammesso anche dal decano dell'antisemitismo in Italia, Giovanni Preziosi, traduttore dei famosi, dilFuHissimi Protocolli dèi Savi Arnioni di Sion, dichiarati falsi da una sentenza del tribunale svizzero di Berna del 14 maggio 1935, che li definì una ridicola stupidaggine . Nello scritto Internazionale ebraica, pubblicato in appendice di tali Protocolli, nell'edizione di Roma, del 192.1, il Preziosi così si esprime: Noi facciamo omaggio al patriottismo di molti ebrei in Italia. Tanti di costoro hanno di fronte al nostro paese benemerenze che non ai distruggono: essi hanno occupato nella nostra storia pagine gloriose . (pp. 146 e 147).