Rassegna storica del Risorgimento
ISRAELITI ; TRIESTE
anno
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1951
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pagina
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656
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656 Angelo Scorchi
La formazione di uno stato sovrano nazionale ebraico nel Mediterraneo pene il governo della repubblica italiana di fronte a nuovi problemi di politica internazionale d'importanza notevole, tra l'altro, in considerazione del perpetuo, insanabile conflitto tra ebrei e musulmani, che può mettere la diplomazia italiana distanzi al bivio di pronunciarsi a favore o degli uni o degli altri.
In fine, un altro fattore,non. trascurabile, contribuì a modificare, anche a Trieste, l'orientamento di una parte dell'elemento ebraico, dopo il compimento dell'unificazione italiana del 1918; e fu la costituzione dell'Unione delle repubbliche sovietiche, la cui ideologia di disciplina sociale, egualitaria, spinta fino al sacrificio, volontario o imposto, della libertà del singolo individuo, in cambio dell'assicurazione dell'esistenza fisica, esercitò un fascino, cui non si sottrassero alcuni intellettuali israeliti.
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Comunque sia, per quanto ai riferisce ai problemi della politica interna italiana, a Trieste, anche dopo raggiunta l'unità, prevalse tra gPisraclitila tradizione risorgimentale.
Chi vorrà dedicare uno studio particolare al contributo dato dall'elemento israelita di Trieste al consolidamento dell'unità italiana dopo il 1918, lo rileverà nella partecipazione intensa e feconda all'impresa dannunziana di Fiume, nell'attività svolta in seno ai vari partiti nazionali unitari, e anche nel promovimento e nell'incremento del fascismo, sorto quale manifestazione esasperata di violenta e intollerante passione patriottica per reazione alle violenze antinazionali comuniste e, a Trieste, specialmente contro l'invadenza dello slavismo, animato sempre dallo stesso spirito di penetrazione e di conquista sotto la molteplicità delle insegne, o bolsceviche o socialiste o democratiche o liberali o clericali.
La storia locale ricorderà il pensiero e l'azione del valoroso e disinteressato pubblicista e volontario di guerra Piero Iacchia, uno dei fondatori del primo fascio di combattimento, a Milano, nel 1919, con Benito Mussolini, e poi acceso propagandista di tale movimento a Trieste e nell'Istria; ardente propugnatore dell'espansione italiana, militare, politica, economica; convinto che tale aspirazione non fosse punto inconciliabile col più tenace attaccamento all'istituzione massonica; percui, quando il regime fascista sciolse la massoneria, egli ruppe con quello e rimase Ubero muratore ; e allo scoppio della guerra civile hi Spagna, si arrolò, non più. giovane, nelle file dei rossi, in difesa della repubblica, per la quale morì combattendo.
E saranno ricordati primi tra i promotori delle squadre fasciste d'azione di Trieste i due animosi fratelli dai nomi sonanti dei Gracchi, Mario e Tiberio Forti.
Giovani israeliti s'arrotarono inoltre con altri triestini non soltanto nelle guerre per l'impero italiano in Africa, ma anche nelle legioni delle camicie nere, che parte
ciparono alla guerra civile in Spagna, con l'intendimento d'impedire il trionfo del bolscevismo russo nell'occidente europeo, a danno del l'I lab'a nel Mediterraneo.
La posizione di primo piano dell'elemento israelita nel patriottismo italiano, evidente in tutto l'Ottocento, e continuato, specialmente a Trieste ad onta delle forze divergenti del sionismo e dell'internazionalismo comunista pure nel periodo del regimo fascista, fu tutt'ad un tratto sconvolta, anzi capovolta dalle improvvise persecuzioni razziali, imposte, durante la guerra del 1940-45, in contrasto con tutta la storia del nostro risorgimento, dal tradizionale e inferocito antisemitismo austro-germanico all'alleata dittatura fascista, che, non potendo opporvisi, vi si adattò, attenuandole quanto più potevo.