Rassegna storica del Risorgimento
BIBLIOTECHE ; ROMA ; CIPPICO-BACOTICH (FONDO)
anno
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1951
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pagina
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665
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Il Fondo Dalmata Cippico'Bacotich, ecc. 665
crono lo pici nei quali il Risorgimento stesso per Io più suole essere circoscritto. E anzitutto esso fornisce materiale abbondantissimo per la ricostruzione della vita culturale, economica, sociale della Dalmazia, delle sue istituzioni, della sua annui* nistrazionc. dei suoi costumi sul finire del Settecento, nel periodo che corre dagli ultimi anni della Repubblica di San Marco all'affacciarsi sulle due sponde del* l'Adriatico delle armate della Rivoluzione francese. Si vedano ad esempio, per citare solo quelle che ci sono per prime capitate sotto gli occhi, *) opere come quelle di Nicolò Ivcllio, Le sciagure della Dalmazia nell'anno 1797, Venezia, 1799; di Criso-gono Pietro Nutrizio, Riflessioni sopra lo staio presente della Dalmazia, (Livorno, 1775); il Viaggio in Dalmazia di Alberto Abate FortiB (Venezia, 1774); le Riflessioni economico-politiche sopra Ut Dalmazia di Ciò. Luca Garagnin (Zara, 1806). Della Repubblica illirica di Ragusa e di un episodio della lotta per il predominio nel* l'Adriatico tra Austro-Russi da una parte e Francesi dall'altra al tempo della Seconda Coalizione, si parla, invece in un'opera, oramai rarissima, di M. Mangourit, Dèfense d'Ancóne (Paris, 1802). Un primo volumetto, invece, tra i tanti opuscoli che ne trattano, ci riporta alla questione linguistica: è quello di Carlo A. Occhi dedicalo Agli Amatori della lingua illirica.
Per lo studio della vita politica, economica e culturale della Dalmazia nel 1800, ci soccorre, naturalmente, una più 'ampia documentazione bibliografica dagli opu* scoli interessanti ed importanti delle Camere di commercio e. di industria di varie città della Dalmazia Sidla questione ferroviaria Dalmata, (Spalato, 1889); Intorno al rapporto del sig. Leopoldo Stokhammer sulle condizioni economiche della Dal' mazia (Zara, 1878) e, sullo stesso argomento e con lo stesso titolo (Ragusa, 1870) ai numeri unici, come quello dal significativo titolo Pro Patria, che usci a Zara nel 1887, ai giornali come la Domenica, giornale illustrato di Zara, come la Voce Dalmatica, anch'esso di Zara, giornale che si poteva onorare col nome e con gli scritti di Nicolò Tommaseo (Dalmazia in te difende se stessa e i Buoi affetti e le sue aspirazioni più pure, n. 10 del 18 giugno 1862), giornale il cui programma appare delineato fin dal primo numero della nuova edizione iniziatasi il 17 maggio 1862: Conservare ed accrescere quella cultura italiana dalla quale soltanto il... popolo [Dalmata] d'ogni schiatta e lingua ebbe civiltà in passato, e solo può attenderla in avvenire, giornale che intendeva ispirarsi a quel sentimento di dignità, che da ad ogni uomo il bisogno e il dovere di conservare o rivendicare la libertà, che Dio gli diede a custodire come sacro deposito, che spinge gli ordini sociali tutti a rompere le invidiose sbarre insuperate, e togliere i crudeli discerni* menti, accomunando a ciascun degno gli uffici e i benefici finora dei soli privilegiati; che muove tutti i popoli a sferrarsi da soverchie e protratte tutele, a prendere il governo di se medesimi per avanzare nella via della civiltà, seguendo l'indole, il genio e le attitudini proprie. Parole che era difficile pronunziare nella Dalmazia del 1862 e che rimasero difficili a pronunziarsi in tempi meno remoti. E poiché una citazione tira l'altra, ci si consenta una seconda, non meno interessante: Certo ora Italia ha troppo da pensare a ricostituirsi nell'interno, a compiere la sua unità necessaria, non può avere pretese e progetti esagerati si legge in un altro ninnerò dello stesso giornale.2) Ma parlando in principio e
t) Il fondo è in via di riordinamento e di schedatura. Si sta anche curando la rilegatura di tutti i volumi. 2) N. 17 del 12 luglio 1862.